Iran fissa le sue condizioni per la pace: La stabilità a Gaza potrebbe fermare gli attacchi a Israele.

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A cura di Redazione
13 agosto 2024 16:43
Iran fissa le sue condizioni per la pace: La stabilità a Gaza potrebbe fermare gli attacchi a Israele.
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L’Iran pone condizioni per la de-escalation: un possibile futuro per Gaza

In un contesto di crescente tensione e con il bilancio dei morti a Gaza che si avvicina pericolosamente a quota 40.000, l’Iran ha recentemente dichiarato che non attaccherà Israele se i negoziati di pace per la striscia di Gaza, previsti per il 15 agosto, procederanno senza intoppi. Le autorità di Teheran hanno affermato: "Non abbiamo bisogno del permesso dell’Occidente per difendere la nostra sovranità", lanciando così un messaggio chiaro in risposta alle pressioni internazionali.

Questa affermazione arriva dopo che fonti israeliane hanno indicato la possibilità di un attacco diretto da parte dell’Iran contro Israele “entro giovedì”, il giorno in cui riprenderanno i negoziati, promossi congiuntamente da Stati Uniti, Egitto e Qatar. Gli incontri si terranno senza la presenza di Ismail Haniye, capo dell’ufficio politico di Hamas, recentemente ucciso in un attentato a Teheran. La situazione in medio oriente rimane volatile, con gli ayatollah già pronti a promettere "rappresaglie".

Parallelamente, Yahya Sinwar, leader di Hamas, ha dichiarato che parteciperà ai negoziati solo se Israele sospenderà la sua campagna militare contro Gaza. La richiesta di Sinwar è fondamentale in un clima di scontro aperto, dove i recenti lanci di razzi verso Tel Aviv da parte del movimento palestinese hanno dimostrato la sicurezza instabile della regione. Fortunatamente, i razzi sono stati intercettati senza causare danni.

Tuttavia, la situazione si complica ulteriormente, poiché secondo il New York Times, Israele sta alzando la posta per raggiungere un cessate il fuoco, non rispettando neppure le risoluzioni già stabilite dalle Nazioni Unite. Nonostante ciò, Hamas ha mostrato apertura verso una proposta di pace in tre fasi presentata dal presidente Joe Biden lo scorso maggio.

Nel tentativo di mediare la situazione, il vicepresidente del Consiglio italiano e ministro degli Affari esteri Antonio Tajani ha recentemente contattato il suo omologo iraniano, Ali Bagheri Kani, sottolineando l’importanza di un approccio moderato e costruttivo per evitare che anche le risposte legittime dei palestinesi contribuiscano al conflitto.

Kani ha ribadito l’urgenza di fermare l’aggressione contro Gaza e ha messo in guardia sugli atti di violazione della sovranità nazionale di Iran, Libano e Siria da parte di Israele. "Questi atti sono espressione del tentativo di espandere la guerra in tutta la regione," ha affermato, evidenziando così come la situazione non sia solo una questione bilaterale, ma piuttosto un complesso puzzle di dinamiche regionali.

Il prossimo incontro di Doha rappresenta un’importante opportunità per tutti gli attori coinvolti, una chance per innescare un cambiamento verso la stabilità, anche se le condizioni sembrano far presagire un futuro incerto. Con le azioni militari e le dichiarazioni politiche che si intrecciano, la comunità internazionale osserva attentamente, nella speranza che la ragione possa prevalere in questo conflitto di lunga data.

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