Israele intensifica i bombardamenti in Libano: il bilancio delle vittime sale a 274
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Israele bombarda il Libano: il bilancio provvisorio dei morti sale a 274
Il conflitto tra Israele e Libano raggiunge un nuovo picco di violenza, con il bilancio provvisorio delle vittime che sale a 274 in seguito a una serie di bombardamenti aerei incendiari da parte dell’esercito israeliano. Le ultime ore hanno visto anche un incremento dei feriti, che ora ammontano a 1.024, secondo quanto riportato dal ministero della Sanità libanese. Tra le vittime figurano donne, bambini e membri del personale medico e di soccorso, il che evidenzia il dramma umano scaturito dal conflitto.
Gli attacchi aerei di Israele hanno principalmente colpito il sud del Libano e la regione della Beka’a, ma sono stati segnalati bombardamenti mirati nella periferia meridionale di Beirut. Secondo le forze armate israeliane, l’obiettivo dichiarato degli attacchi è il comandante di Hezbollah Ali Karaki. Tuttavia, le conseguenze per la popolazione civile sono allarmanti. Diverse fonti, tra cui il Norwegian Refugee Council, denunciano che gli attacchi si stanno concentrando su aree residenziali e quartieri densamente popolati, rendendo i bombardamenti "i più violenti degli ultimi 11 mesi".
Sotto una crescente pressione e preoccupazione da parte della comunità internazionale, le testimonianze sul campo rivelano lunghe file di auto mentre le famiglie cercano disperatamente di fuggire da Beirut e dalle zone colpite. Le organizzazioni umanitarie avvertono che un numero considerevole di persone sarà sfollato a causa della violenza.
In un intervento pubblico, il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha sottolineato la volontà di cambiare l’equilibrio di sicurezza nel nord del Libano, definendo la strategia israeliana come un’azione di "prevenzione" piuttosto che di reazione alle minacce. Questo approccio ha sollevato preoccupazioni fra i funzionari delle Nazioni Unite, come la coordinatrice speciale Jeanine Hennis-Plasschaert, la quale ha avvertito che "non esiste una soluzione militare che renda più sicure entrambe le parti".
In risposta alla crescente crisi umanitaria, il coordinatore per gli aiuti umanitari delle Nazioni Unite per il Libano, Omran Reza, si riunirà domani con il premier libanese uscente Nagib Mikati per discutere le ultime evoluzioni della situazione. Questa giustapposizione di eventi suggerisce un’urgenza di intervento diplomatico per cercare di stabilizzare una situazione che sembra sfuggire al controllo.
Con la stabilità della regione in pericolo, la comunità internazionale continua a monitorare da vicino l’evolversi del conflitto, appellandosi a risolvere le tensioni attraverso il dialogo piuttosto che attraverso la violenza. L’attenzione si concentra ora sulla possibilità di un intervento pacifico che possa porre fine a questa escalation mortale e riportare la calma in una regione già segnata da conflitti prolungati.