Missili e crisi: la situazione esplosiva tra Hezbollah e Israele in primo piano

Tensioni crescenti tra Israele e Hezbollah: missile intercettato su Tel Aviv, attacchi in Libano e vittime tra membri dell'UNHCR. Scopri di più! 🚨📰

A cura di Redazione
25 settembre 2024 08:42
Missili e crisi: la situazione esplosiva tra Hezbollah e Israele in primo piano
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Titolo: Tensione alle stelle: missile di Hezbollah su Tel Aviv, scoppiano i conflitti in Libano

Nelle prime ore del mattino di oggi, le sirene d’allerta hanno risuonato in tutta Tel Aviv a seguito di un attacco missilistico lanciato da Hezbollah. Il missile, diretto al quartier generale del Mossad, ha sollevato preoccupazioni tra la popolazione israeliana, già scossa dagli intensi bombardamenti che continuano in Libano. Le forze armate israeliane (IDF) hanno prontamente intercettato la minaccia, chiedendo ai civili di astenersi dal tornare a casa fino a ulteriori comunicazioni.

L’attacco rappresenta un grave contraccolpo in una situazione già tesa. Le IDF hanno confermato l’eliminazione di Ibrahim Muhammad Qabisi, comandante della forza missilistica di Hezbollah, durante un attacco aereo su Beirut. Qabisi, figura chiave all’interno dell’organizzazione, era legato a svariate unità missilistiche ed era noto per i suoi legami con i leader militari di alto livello di Hezbollah.

Nel contesto di queste tensioni, la situazione in Libano si fa ulteriormente drammatica. Filippo Grandi, direttore generale dell’UNHCR, ha confermato la morte di due membri dell’agenzia durante gli attacchi aerei israeliani nel paese. La comunità internazionale si trova ora chiamata a intervenire, e l’UNHCR ha esortato a un stop immediato delle ostilità in una nota pubblicata su X.

Riunione d’urgenza del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite è stata convocata per oggi a New York, con il segretario generale Antonio Guterres che ha espresso la necessità di mettere fine al conflitto. "Niente può giustificare il terrore commesso da Hamas il 7 ottobre", ha dichiarato Guterres, sottolineando l’urgenza di una soluzione a due Stati e il rilascio immediato degli ostaggi.

Da parte sua, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avuto bisogno di posticipare la sua partenza per New York, dove era atteso all’Assemblea generale delle Nazioni Unite. Con un appello diretto al popolo libanese, Netanyahu ha chiarito che "la nostra guerra non è contro di voi, è contro Hezbollah", mettendo in guardia coloro che si trovano vicino a strutture militari.

In un clima di crescente preoccupazione e conflitto, il futuro della regione resta incerto. La comunità internazionale, di fronte a questo grave sviluppo, è chiamata a un’azione collettiva per prevenire un ulteriore deterioramento della situazione, mentre la popolazione civile vive in uno stato di paura e incertezza.

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