Tragedia a San Vittore: un ragazzo di diciotto anni perde la vita in un incendio in cella.

Tragedia a San Vittore: un giovane di 18 anni perde la vita in un incendio in cella. Scopri la storia che ha scosso tutti 🔥💔

A cura di Redazione
06 settembre 2024 11:23
Tragedia a San Vittore: un ragazzo di diciotto anni perde la vita in un incendio in cella.
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Tragedia al Carcere di San Vittore: un Diciottenne Muore Carbonizzato in Cella

Nella notte tra il 5 e il 6 settembre 2024, un drammatico incendio scoppiato all’interno della Casa Circondariale di Milano San Vittore ha portato alla morte di un giovane detenuto di soli diciotto anni, originario dell’Egitto. Secondo quanto riportato dal sindacato di Polizia Penitenziaria UILPA, l’incendio sarebbe stato provocato dallo stesso detenuto e dal compagno di cella.

L’episodio ha scosso profondamente l’opinione pubblica e ha riacceso il dibattito sulla grave situazione dei penitenziari italiani. Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA, ha commentato l’accaduto con toni allarmistici, sottolineando che a San Vittore il sovraffollamento è diventato una problematica grave: “Siamo di fronte a una situazione insostenibile, con 1.100 detenuti per soli 445 posti disponibili, che si traduce in un sovraffollamento di oltre il 247%.”

Il Segretario ha inoltre evidenziato come l’incidente rappresenti solo l’ultimo di una lunga serie di eventi tragici all’interno delle carceri italiane, citando statistiche agghiaccianti: dal gennaio di quest’anno, si contano 70 suicidi tra detenuti e 7 agenti di polizia penitenziaria.

De Fazio ha messo in luce la situazione critica degli organici delle forze di polizia. Attualmente, a San Vittore operano 580 agenti, una cifra inferiore rispetto alle necessità, dato che il fabbisogno si aggira attorno alle 700 unità. “La scopertura è del 17%,” ha dichiarato De Fazio, chiedendo un intervento urgente da parte del Governo per migliorare le condizioni di vita all’interno delle carceri. Secondo lui, è fondamentale deflazionare la densità detentiva e assicurare un’assistenza sanitaria adeguata e servizi psichiatrici per i detenuti.

Infine, De Fazio ha lanciato un monito: “Se il sistema non viene riorganizzato, continueremo a ricevere necrologi quotidiani, e non possiamo accettare che ci siano dei responsabili, non solo morali, per quanto sta accadendo.”

Questo tragico evento mette in evidenza non solo il dramma individuale di un giovane la cui vita è stata spezzata, ma anche una crisi sistemica che richiede con urgenza attenzione e intervento da parte delle istituzioni.

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