Decreto Piantedosi in discussione alla Corte Costituzionale | È davvero giusto limitare i soccorsi in mare?
Giornata storica per le ONG: il decreto Piantedosi va alla Consulta. Discussioni cruciali sul soccorso in mare e i diritti dei migranti. 🌊⚖️✊
Decreto Piantedosi Sottoposto al Vaglio della Consulta: Le Ong Celebrano una Giornata Storica
ROMA – La decisione del Tribunale di Brindisi di rinviare alla Corte Costituzionale la contestata norma sui soccorsi in mare, nota come il “decreto Piantedosi”, ha suscitato reazioni entusiaste tra le organizzazioni non governative (Ong) impegnate nel salvataggio di migranti nel Mediterraneo. “È la prima volta che l’intero impianto legale di una legge viene messo in discussione da un punto di vista costituzionale,” ha dichiarato Giorgia Girometti, responsabile comunicazione operazioni di SOS Mediterranee, sottolineando l’importanza di questa iniziativa.
Il Contesto del Decreto Piantedosi
Adottato nel gennaio 2023, il decreto stabilisce che le navi delle Ong siano obbligate a tornare in porto dopo ogni soccorso, impedendo di fatto ulteriori interventi qualora si presentino altre emergenze. La norma prevede anche il sequestro amministrativo delle navi se operano in acque sotto il controllo della guardia costiera libica, un aspetto altamente contestato dalle Ong. La Libia non è considerata un paese sicuro per i migranti, e la guardia costiera libica è stata accusata di violenze sistematiche.
La Reazione delle Ong
Girometti ha evidenziato il significato di questo rinvio, notando che “il fatto che la Corte lo metta in discussione è rilevante anche per un fatto di immagine pubblica.” Le Ong, infatti, si sentono sempre più criminalizzate per il loro operato, mentre nel Mediterraneo continuano a verificarsi tragedie. Secondo i dati, circa 1.500 migranti sono morti in mare dall’inizio del 2023, sottolineando l’urgenza di un intervento umanitario efficace.
Le Ripercussioni sulla Salute e sulla Sicurezza dei Migranti
Un ulteriore problema è dato dall’assegnazione di porti di sbarco lontani, che costringe i migranti ad attendere più a lungo per ricevere assistenza medica specializzata. Girometti ha evidenziato come questa pratica faccia sì che le Ong restino distanti dalle zone di soccorso, ostacolando ulteriormente la loro missione di salvataggio.
Le Questioni Legali e Morali
L’avvocata Francesca Cancellaro, che ha partecipato alla conferenza, ha criticato la legge definendola “strabica,” in quanto contrasta con le direttive internazionali, che affermano chiaramente che la Libia non è un paese sicuro per i migranti. Anche il responsabile Migrazione di Arci nazionale ha commentato la questione, sostenendo che “il governo Meloni punta a costruire impianti legislativi illegittimi.” La magistratura, ha aggiunto, ha il compito di garantire il rispetto delle leggi, anche da parte di chi governa.
Conclusione
Con il rinvio del decreto Piantedosi alla Corte Costituzionale, il dibattito sull’immigrazione e sui diritti umani nel Mediterraneo entra in una fase cruciale. Le Ong non solo sperano in una vittoria legale, ma anche in un cambiamento nell’opinione pubblica riguardo al loro operato, fondamentale per salvare vite umane in mare. La sentenza della Corte, attesa nei prossimi mesi, potrebbe segnare un punto di svolta in questa battaglia per la giustizia e l’umanità.