Esplosione fabbrica Toyota Bologna: chi sono i lavoratori vittime dell’incidente mortale
Dopo l’incidente mortale è calato un silenzio surreale nella fabbrica Toyota Material Handling a Bologna. Diversi i mazzi di fiori e rammarico generale per la morte dei due lavoratori
La città di Bologna è stata scossa ieri da un grave incidente sul lavoro presso la Toyota Material Handling di Bargellino, nella zona di Borgo Panigale. Due operai, Lorenzo Cubello, 37 anni, e Fabio Tosi, 34 anni, sono morti in seguito a un’esplosione che ha causato il crollo di una parte del capannone. L’esplosione ha ferito altre 11 persone, una delle quali è in gravi condizioni.
Fiori e dolore davanti ai cancelli della fabbrica
Sin dalle prime ore del mattino, numerosi colleghi e amici delle vittime hanno portato fiori fuori dai cancelli della fabbrica, nonostante la pioggia. Oltre 50 persone si sono radunate per rendere omaggio a Lorenzo e Fabio. Uno dei due lavoratori deceduti, Lorenzo Cubello, lascia una compagna incinta, un particolare che ha sconvolto ulteriormente i presenti. Un collega, parlando ai giornalisti, ha espresso la sua incredulità: “Non pensavo potesse succedere una cosa del genere al lavoro. Ci sono tanti controlli, ma nessun luogo di lavoro è immune da rischi”.
Le indagini in corso e le testimonianze
Al momento non è ancora chiara la causa dell’esplosione, anche se si ipotizza il malfunzionamento di un compressore. Le indagini sono in corso, coordinate dalla procuratrice aggiunta di Bologna Morena Piazzi e dalla pm Francesca Rago, che ieri si sono recate sul posto insieme agli investigatori, ai vigili del fuoco e al personale dell’Asl.
Le reazioni sindacali: un modello da rivedere
Il segretario della CGIL, Maurizio Landini, ha commentato l’incidente sottolineando come, nonostante l’azienda Toyota fosse nota in passato per l’attenzione alla sicurezza sul lavoro, oggi si assiste ancora a tragedie evitabili. “Questi incidenti dimostrano che fare impresa è ancora visto come un costo, non come un vincolo”, ha dichiarato. Landini ha poi ricordato che in Italia ogni giorno si verificano tre morti sul lavoro e che è urgente cambiare il modello di impresa, mettendo al centro la sicurezza dei lavoratori.
La comunità in lutto e il sostegno psicologico
L’esplosione, avvertita in gran parte della città, ha generato paura e apprensione tra gli operai e i familiari. L’Azienda Usl ha inviato uno psicologo sul posto per offrire supporto alle persone coinvolte. Anche il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, è intervenuto, definendo l’accaduto “l’ennesima strage sul lavoro”. Solo sei mesi fa, il territorio bolognese era stato teatro di un altro gravissimo incidente, quando sette tecnici persero la vita durante un collaudo alla centrale idroelettrica di Suviana.