Gaza in fiamme | Può una guerra avere un volto umano?
Continuano gli attacchi israeliani su Gaza, con un tragico bilancio di vittime. Scopri la storia di Shaaban Al-Dalou e la crisi in corso. 🔥💔
Continua l’offensiva israeliana su Gaza: il bilancio delle vittime cresce giorno dopo giorno
Roma – Gli attacchi aerei israeliani sulla Striscia di Gaza non si fermano, colpendo indiscriminatamente sia il nord che il sud dell’enclave palestinese. La situazione sta diventando sempre più drammatica, soprattutto dopo il tragico bombardamento dell’ospedale Al-Aqsa di Gerusalemme, dove un giovane di 19 anni, Shaaban Al-Dalou, ha perso la vita tra le fiamme. Studente di ingegneria informatica all’Università Al-Azhar di Gaza, Al-Dalou è stato identificato tramite filmati dei media palestinesi, catturati nei momenti disperati del suo tragico destino.
Il bombardamento di ieri ha avuto luogo nel campo profughi di Deir el-Balah, dove un incendio devastante ha avvolto tende e strutture temporanee mentre gli innocenti dormivano. I soccorritori, nonostante i loro sforzi, non sono riusciti a salvare Al-Dalou, le cui immagini strazianti hanno riempito i social network e i media di attivisti palestinesi.
Le stragi non si arrestano, con un rafforzamento dell’offensiva militare israeliana nel campo profughi di Jabalia, già sottoposto a un intenso assedio. Solo oggi, si sono registrate almeno 45 vittime civili. I residenti riportano di essere nel mirino di droni e artiglieria, costretti a rimanere bloccati nei loro quartieri, mentre le famiglie tentano di evitare il peggio.
Le notizie raccontano di famiglie intrappolate nella violenza, senza possibilità di ricorrere a cure mediche per i feriti. Gli attacchi colpiscono anche il sud di Gaza, dove un missile ha distrutto un edificio residenziale, causando la morte di numerose persone, tra cui un’intera famiglia di dieci membri. I soccorsi sono stati trasferiti all’ospedale Nasser a Khan Younis, mentre la situazione diventa ogni giorno sempre più precaria.
Dopo gli attacchi di Hamas nel sud di Israele del 7 ottobre 2023, che hanno provocato la morte di 1200 persone, Israele ha risposto con un’offensiva che ha già causato più di 42.000 vittime e ha sfollato oltre il 90% della popolazione di Gaza. Le restrizioni all’accesso di aiuti e personale umanitario hanno reso l’emergenza ancora più critica, con condizioni di vita che si deteriorano in modo esponenziale.
Mentre il conflitto continua a mietere vittime tra i civili, la comunità internazionale guarda con apprensione, chiedendosi quale sia la fine di questa spirale di violenza che sta causando un numero inaccettabile di morti innocenti e una crisi umanitaria senza precedenti.