Israele colpisce di nuovo la missione Onu | Ma davvero nessuno può fermarli?
Israele intensifica gli attacchi a UNIFIL: due soldati dello Sri Lanka feriti, uno grave. La crisi si aggrava mentre la missione rimane ferma. ⚠️🇮🇱🕊️
Israele prosegue nei suoi attacchi: due caschi blu dello Sri Lanka feriti gravemente
ROMA – La situazione in Medio Oriente si fa sempre più tesa con il proseguimento degli attacchi israeliani contro le missioni internazionali. Nella giornata di ieri, l’agenzia di stampa libanese ha riportato che l’esercito israeliano ha colpito nuovamente la base della missione UNIFIL a Naqura, situata vicino al confine con Israele. L’attacco ha provocato il ferimento di due soldati del contingente dello Sri Lanka, uno dei quali versa in condizioni gravi.
Questo nuovo attacco si inserisce in un contesto già critico, essendo il secondo in due giorni contro la missione di interposizione delle Nazioni Unite. Solo il giorno precedente, un carro armato israeliano aveva aperto il fuoco contro una torretta di osservazione della stessa base, ferendo due operatori indonesiani. La violenza continua, mentre le reazioni internazionali si moltiplicano senza che, al momento, si intraveda un cambiamento nel comportamento dell’esercito israeliano.
Nonostante le crescenti preoccupazioni globali, il portavoce della missione UNIFIL, Andrea Tenenti, ha dichiarato: “Restiamo, non intendiamo andarcene.” Le forze di pace delle Nazioni Unite, composte da soldati di 50 paesi, sono impegnate a mantenere la stabilità tra il Libano e Israele. Attualmente, sono dispiegati circa 10.400 uomini nella regione, lungo la "linea blu", il confine tracciato dalle Nazioni Unite dopo l’invasione israeliana del 1978.
Mentre il conflitto continua a intensificarsi, la missione UNIFIL si trova in una posizione precaria, costretta a fronteggiare un ambiente sempre più ostile. Le parole del portavoce, che ribadiscono l’intenzione di rimanere sul campo, segnalano un impegno determinato in un momento di grande incertezza e tensione.
Le notizie di questi eventi drammatici non fanno che aumentare la preoccupazione per la sicurezza dei membri delle missioni di pace e per la stabilità dell’intera regione. La comunità internazionale osserva con attenzione gli sviluppi, sperando in una rapida discesa delle tensioni e in un sostegno efficace per le forze di UNIFIL.