La confessione shock di Boccia | Sangiuliano, vittima o carnefice della satira?

Boccia svela retroscena su Sangiuliano: tra risate e tensioni, dalla satira al sogno di un cameriere a Pechino. Scopri tutti i dettagli! 🎭📞✨

A cura di Redazione
03 ottobre 2024 15:27
La confessione shock di Boccia | Sangiuliano, vittima o carnefice della satira?
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Boccia: “Sangiuliano soffriva la satira, mi diceva che si sarebbe ritirato a fare il cameriere a Pechino”

ROMA – In un’intervista rilasciata a Luca Telese per Il Centro, Maria Rosaria Boccia riaccende i riflettori sulla controversa figura di Gennaro Sangiuliano, commentando la tensione che ha segnato i recenti sviluppi politici e mediatici in Italia. “Mi sono data una regola. Io non voglio piĂš parlare, a meno che non sia obbligata a farlo”, esordisce Boccia, ma le sue dichiarazioni lasciano intendere che il desiderio di tacere è ben lontano dall’essere esaudito.

La Boccia, che ha recentemente messo in discussione l’operato del ministro Sangiuliano, non risparmia parole dure nei suoi confronti. “Gennaro Sangiuliano ha denunciato, lui che denuncia me!” afferma, insistendo sul fatto che i documenti a sostegno della sua versione siano stati forniti proprio dal ministro, “inconsapevolmente temo”. Nella sua narrazione, Boccia si dipinge come una vittima, sottolineando che la sua vita e quella della sua famiglia sono state pesantemente impattate dalla situazione attuale.

“Il giorno prima della sua intervista al Tg1 Sangiuliano mi chiamò”, ricorda Boccia, rivelando dettagli di quella conversazione ritenuta cruciale. Nella telefonata, Sangiuliano, secondo Boccia, non avrebbe avuto il coraggio di affrontare apertamente la questione, lasciando intendere che il suo silenzio fosse dettato da motivi di opportunitĂ . “Si rende conto cosa accadde a mio padre, che a momenti sveniva?” dice, evidenziando l’influenza della vicenda anche sulle persone a lui piĂš vicine.

Boccia mette a nudo le fragilitĂ  di Sangiuliano, rivelando che il ministro “soffriva per la satira” e che spesso si sentiva preso di mira. “Ricordo che diceva: ‘Dagospia mi chiama Genny Delon!’” prosegue, offrendo un’immagine di un uomo profondamente colpito dalla pubblica opinione. La donna racconta che il ministro, in preda alla frustrazione, espresse il desiderio di ritirarsi dal panorama pubblico: “Mi seppelirò nell’ultimo ufficio della Rai! Farò l’archivista!”

L’intervista culmina in un’esterofilia inaspettata da parte di Sangiuliano. “Imparerò il cinese, e andrò a fare il cameriere in un ristorante a Pechino”, sarebbero state le sue parole, una dichiarazione che Boccia definisce “grottesca” e significativa di una crisi identitaria. Infine, la Boccia svela una proposta che avrebbe segnato la loro interazione: “Avrebbe comprato un telefonino e che avrebbe dato il nuovo numero solo a me”, rivelando un desiderio di comunicazione esclusiva che, a detta sua, riassumerebbe la complessità del loro rapporto.

L’intervento di Boccia dipinge Sangiuliano non solo come una figura politica, ma come un uomo vulnerabile, intrappolato tra l’immagine pubblica e le pressioni sociali. Le sue dichiarazioni rappresentano un capitolo importante in una saga che continua a catturare l’attenzione dei media e dell’opinione pubblica italiana.

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