Nigeriani bloccati in un aeroporto libico per ore: il dramma che mette a rischio la Coppa d'Africa | I retroscena di un'inaccettabile ospitalità

Nazionale nigeriana bloccata in un aeroporto libico per oltre 12 ore senza cibo e acqua. Decisione di non giocare la partita di Coppa d’Africa. 🚫⚽️

A cura di Redazione
14 ottobre 2024 14:38
Nigeriani bloccati in un aeroporto libico per ore: il dramma che mette a rischio la Coppa d'Africa | I retroscena di un'inaccettabile ospitalità
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Sequestrati in un aeroporto libico: la denuncia della nazionale nigeriana

In una situazione surreale e drammatica, la nazionale di calcio nigeriana ha denunciato di essere stata sequestrata in un aeroporto libico per oltre 12 ore senza cibo e acqua. L’accaduto ha avuto luogo dopo il dirottamento del volo che avrebbe dovuto portare la squadra a Bengasi, dove il 15 ottobre avrebbero dovuto affrontare la Libia nelle qualificazioni alla Coppa d’Africa 2025.

William Troost-Ekong, capitano della Nigeria, ha condiviso la sua esperienza su X (ex Twitter), esprimendo il proprio disappunto per le condizioni in cui si trovano: “Hanno chiuso a chiave i cancelli dell’aeroporto e ci hanno lasciato senza connessione telefonica, cibo o bevande”. La situazione avrebbe avuto inizio con la cancellazione all’ultimo momento dell’atterraggio approvato dalle autorità libiche, senza alcuna spiegazione fornita.

Troost-Ekong ha raccontato di come sia stata amara sorpresa l’assenza di assistenza e le difficoltà vissute, affermando: “Ho già sperimentato cose simili giocando in Africa, ma questo è un comportamento vergognoso”. Anche il pilota del volo ha trovato l’accaduto senza precedenti e ha dovuto affrontare situazioni di atterraggio non sicure.

Di fronte a questa esperienza difficile e pericolosa, il capitano ha dichiarato che la squadra ha chiesto l’intervento del governo nigeriano per essere salvata. “Non giocheremo questa partita”, ha affermato sconfortato, indicando che, indipendentemente da come la Confederazione africana di football (CAF) deciderà di procedere, la squadra sarebbe pronta ad accettare una vittoria a tavolino per la Libia.

Troost-Ekong ha sottolineato ulteriormente la necessità di rispettare sé stessi e gli avversari, criticando duramente le manovre dell’autorità locale. “Gli errori capitano, ma queste cose fatte apposta non hanno nulla a che fare con il football internazionale”, ha concluso, evidenziando una sensibilità etica che va oltre il semplice risultato sportivo.

La vicenda solleva interrogativi sul trattamento riservato alle squadre in trasferta e sulla sicurezza degli atleti, richiamando l’attenzione sul ruolo delle istituzioni sportive nel garantire condizioni adeguate e rispettose durante le competizioni internazionali.

✅ Fact Check FONTE VERIFICATA

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