Sciopero a Milano | La verità sconvolgente sui costi dell'abitare per i giovani di Ubisoft!
Ubisoft in crisi: oltre 100 dipendenti di Milano in sciopero contro il lavoro obbligatorio in presenza. Scopri le ragioni di questa protesta! 🎮💼
"Abitare a Milano costa troppo": sciopero dei dipendenti Ubisoft per il diritto allo smart working
MILANO – La tensione n è alle stelle tra i dipendenti italiani di Ubisoft, il colosso globale nel campo dei videogiochi, e l’azienda. Oggi, oltre cento lavoratori, soprattutto giovani, della sede milanese hanno indetto uno sciopero di otto ore in risposta all’imposizione da parte dell’azienda di dover lavorare in presenza per tre giorni alla settimana. Lo sciopero è previsto per domani, giovedì 17 ottobre, e arriva in un momento in cui i dipendenti in Francia hanno già avviato contestazioni per le stesse ragioni.
“La realtà abitativa di Milano è insostenibile,” afferma Andrea Rosafalco della Fiom di Milano. Il sindacato mette in evidenza come l’elevato costo della vita nella capitale lombarda renda impossibile per molti dipendenti proseguire l’attività lavorativa in azienda, particolarmente per coloro che risiedono fuori regione. “È impensabile che un giovane che vive altrove possa passare tre giorni alla settimana a Milano, stravolgendo la propria esistenza,” continua Rosafalco, sottolineando l’assurdità economica e l’ingiustizia sociale della situazione.
Dalla sede centrale di Ubisoft, con ben 4.000 dipendenti in Francia, le recenti direttive sembrano ignorare le difficoltà che i lavoratori milanesi incontrano. “Temiamo che un’adeguata gestione di questa situazione possa avere effetti gravi: molti potrebbero essere costretti a rinunciare al proprio lavoro,” avverte il sindacalista.
L’argomento dello smart working ha assunto nel tempo un’importanza crescente, soprattutto in un periodo post-pandemia in cui molti lavoratori hanno sperimentato modalità di lavoro più flessibili e conciliabili con le esigenze personali e famigliari. “I giovani meriterebbero un’attenzione particolare su questo tema,” conclude Rosafalco, ricordando che la vivibilità è diventata un fattore cruciale per la soddisfazione lavorativa e le scelte di carriera.
La mobilitazione dei lavoratori di Ubisoft rappresenta un segnale forte della necessità di un cambiamento. Il benessere lavorativo non può essere sacrificato sull’altare della produttività, specialmente in una città come Milano, dove le sfide quotidiane legate al costo della vita sono in continua crescita. Resta da vedere come reagirà l’azienda di fronte a queste giuste richieste, che rispecchiano un disagio sempre più diffuso nel mondo del lavoro moderno.