Tensioni in Libano: Israele Intensifica i Raid nel Sud e Preoccupa i Peacekeeper ONU
Israele lancia raid in Libano con intensi bombardamenti. La situazione si aggrava, mentre l'Italia chiede una urgente de-escalation! 🚨🌍
Israele intensifica le operazioni militari in Libano: raid e bombardamenti nei villaggi del sud
Nella notte scorsa, le forze armate israeliane hanno lanciato un attacco aereo e operazioni di artiglieria contro diverse località nel Libano meridionale, in prossimità del confine tra i due Paesi. Questo ennesimo episodio di violenza rischia di aggravare ulteriormente la già precaria situazione nella regione. Le città e i villaggi colpiti includono Kawkaba, Rachaya al-Fakhar, Kfar Kila e Khiam, mentre Marjayoun e Wazzani hanno subito bombardamenti di artiglieria, come riportato dall’Agenzia di notizie nazionale (Nna) di Beirut.
Il conflitto tra Israele e Hezbollah, gruppo militante libanese, ha costretto anche i peacekeeper dell’UNIFIL (la missione delle Nazioni Unite stabilita in Libano) a rimanere nelle loro basi. Secondo la dichiarazione di Stephane Dujarric, portavoce dell’Onu, i caschi blu non possono più pattugliare le aree di confine a causa dell’intensificarsi dei bombardamenti e dei lanci di missili da entrambe le parti. “I peacekeeper restano in posizione, ma non possono spostarsi”, ha affermato Dujarric, sottolineando la gravità della situazione.
In questo contesto turbolento, la premier italiana Giorgia Meloni ha espresso preoccupazione. "Sto seguendo da vicino la drammatica situazione in Libano”, ha dichiarato, sottolineando l’importanza della protezione civile e la sicurezza dei militari italiani impegnati nel contingente UNIFIL. Meloni ha assicurato che l’Italia continuerà a collaborare con i suoi alleati per garantire stabilità al confine, e ha messo in evidenza la necessità di un ritorno degli sfollati alle proprie case.
Infine, la premier ha sollecitato un urgente processo di de-escalation. “È fondamentale un intervento a livello regionale”, ha affermato Meloni, “e l’Italia farà la sua parte anche come Presidente del G7”. Queste dichiarazioni riflettono una crescente preoccupazione internazionale per l’escalation dei conflitti in Medio Oriente, evidenziando la complessità della situazione e la necessità di un approccio diplomatico.
Connessioni geopolitiche e rischi umanitari pongono una sfida significativa, non solo per le nazioni coinvolte, ma per tutta la comunità internazionale. L’auspicio è che si possa presto intraprendere un percorso verso la pace e la stabilità nella regione.