Netanyahu sbarca il ministro della Difesa | La mossa inaspettata che segna una svolta storica in Israele!

Netanyahu licenzia nuovamente il ministro della Difesa Gallant, segnando un cambio di rotta nel governo israeliano. Scopri tutti i dettagli! 🇮🇱✨

A cura di Redazione
05 novembre 2024 21:17
Netanyahu sbarca il ministro della Difesa | La mossa inaspettata che segna una svolta storica in Israele!
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Netanyahu licenzia il ministro della Difesa Gallant: fine di una saga interna al governo israeliano

ROMA – In una mossa che segna una svolta significativa all’interno del governo israeliano, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha ufficialmente licenziato il ministro della Difesa, Yoav Gallant. Questo provvedimento, annunciato il 5 novembre 2024, giunge dopo settimane di attriti e tensioni politiche, culminando in un conflitto su questioni fondamentali come l’esenzione militare per gli ultraortodossi e la strategia da adottare nella Striscia di Gaza.

Al posto di Gallant, Netanyahu ha designato Israel Katz, attuale ministro degli Esteri, per assumere il ruolo di ministro della Difesa. Contestualmente, Gideon Sa’ar, leader del partito Nuova Speranza, entrerà nella nuova configurazione governativa come il nuovo ministro degli Esteri. Queste nomine segnano un tentativo di Netanyahu di stabilizzare il suo governo, che ha affrontato forti ripercussioni interne in seguito a divergenze di opinioni.

Le tensioni tra Netanyahu e Gallant non sono nuove. Già nel marzo 2023, Netanyahu aveva tentato di esautorare Gallant, ma il provvedimento scatenò una reazione di massa, con due giorni di proteste e uno sciopero generale che costrinsero il premier a fare marcia indietro. Oggi, invece, il licenziamento viene presentato dal primo ministro come una misura inevitabile, giustificando le sue azioni con riferimenti a una “fiducia ormai consumata” e a “gravi divergenze” tra i membri del governo.

Gallant, pur appartenendo allo stesso partito di Netanyahu, il Likud, si era opposto apertamente a diverse politiche governative. Questo contrasto era divenuto particolarmente insostenibile e ha portato a una spaccatura che, secondo Netanyahu, ha compromesso non solo il governo ma anche le decisioni esecutive già prese.

Con queste nuove nomine, Netanyahu spera di rafforzare la sua posizione e di limitare i dissensi interni, puntando a una maggiore coesione e a un’efficace risposta alle sfide attuali. Tuttavia, rimane da vedere come queste modifiche influenzeranno l’operato del governo e se porteranno a nuove tensioni o a una stabilità tanto sperata.

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