Procura chiede ergastolo per un delitto di incredibile brutalità | Ma chi è davvero Filippo Turetta?

La Procura chiede l'ergastolo per Filippo Turetta, accusato dell'omicidio brutale di Giulia Cecchettin. La sentenza è attesa il 3 dicembre. ⚖️🔪

A cura di Redazione
25 novembre 2024 13:15
Procura chiede ergastolo per un delitto di incredibile brutalità | Ma chi è davvero Filippo Turetta?
Condividi

Procura di Venezia chiede ergastolo per Filippo Turetta: l’omicidio di Giulia Cecchettin al centro del dibattito

BOLOGNA – Oggi, la Procura di Venezia ha richiesto la condanna all’ergastolo per Filippo Turetta, accusato di aver ucciso la sua ex fidanzata Giulia Cecchettin, nell’orrendo delitto avvenuto l’11 novembre 2023. Durante l’udienza, il pubblico ministero Andrea Petroni ha delineato le circostanze agghiaccianti del crimine, qualificate come omicidio volontario aggravato da crudeltà e premeditazione.

L’accusa ha ricostruito i dettagli dell’evento, svelando la brutalità con cui Turetta ha assassinato Giulia: la giovane è stata colpita da 75 fendenti, con segni di violenza evidenti, molti dei quali si sono manifestati in episodi di difesa. Il pubblico ministero ha illustrato una scena macabra, con Turetta che, dopo aver inferto i colpi mortali, ha occultato il corpo della vittima in un canalone a Barcis, nel Pordenone, prima di fuggire verso la Germania, dove è stato arrestato una settimana dopo.

“Immaginate cosa significhi essere silenziati”, ha esclamato il pm Petroni, evidenziando la sofferenza di Giulia e il modo in cui è stata brutalmente tolta della vita. Le evidenze raccolte dall’autopsia parlano chiaro: le ferite evidenziano una crudeltà spaventosa e una ferocia inconcepibile. La lesione letale, concentrata sulla nuca, è stata descritta dal pm come fondamentale per comprendere la dinamica dell’omicidio.

Una parte significativa della requisitoria ha messo in discussione l’immagine di un Turetta disagiato. “Turetta aveva tutte le possibilità e gli strumenti culturali per scegliere”, ha sottolineato il pm, riflettendo sulla sua formazione e sul contesto in cui si è sviluppato. La decisione di commettere un omicidio così efferato, secondo l’accusa, non è una conseguenza di disagio sociale, bensì una scelta consapevole e premeditata.

La premeditazione dell’omicidio viene supportata da prove concrete, tra cui una lista di acquisti redatta da Turetta nei giorni precedenti all’omicidio. Questa evidenza, unita alla deliberata crueldà inflitta a Giulia, ha portato la Procura a richiedere una pena severa, che rispecchi la gravità del reato.

La sentenza finale è attesa per il 3 dicembre e rappresenterà un momento cruciale per la giustizia e per la memoria di Giulia Cecchettin, che ha subito un destino tragico a soli 22 anni, vittima di una violenza inaudita. Il caso continua a suscitare forti emozioni e dibattiti sull’argomento della violenza di genere, richiamando l’attenzione su una problematica sociale sempre più urgente.

✅ Fact Check FONTE VERIFICATA

Ti è piaciuto questo articolo? Seguici...

Via Newsletter

Niente spam, solo notizie interessanti. Proseguendo accetti la Privacy Policy.

Sui Canali Social