Congo colpito da una malattia misteriosa | L'Italia può davvero sentirsi al sicuro?
La malattia misteriosa in Congo non allerta l'Italia. Esperti rassicurano: il paese ha le risorse per gestire i focolai. 🦠🌍 Scopri di più!

La misteriosa malattia in Congo: “Per ora l’Italia può stare tranquilla”
Di Francesco Demofonti
ROMA – La notizia di una malattia sconosciuta che ha colpito la regione sud-ovest del Congo ha suscitato preoccupazione a livello globale, ma secondo Massimo Andreoni, direttore scientifico della SocietĂ italiana di malattie infettive e tropicali (Simit), “Al momento l’Italia può stare tranquilla”. In un’intervista rilasciata all’agenzia Dire, l’esperto ha rassicurato sul fatto che il Paese africano ha dimostrato nel corso degli anni di avere “buone capacitĂ di creare cordoni sanitari per contenere e gestire eventuali focolai”.
Negli ultimi anni, la Repubblica Democratica del Congo ha affrontato diverse epidemie di Ebola, alcune delle quali si sono verificate anche di recente. “Queste epidemie non si sono propagate al continente europeo, rimanendo confinate in Congo o interessando i Paesi limitrofi”, ha spiegato Andreoni. “In Africa, infatti, c’è grande esperienza sulla gestione di focolai di febbri emorragiche, in particolare quelli di Ebola, e i professionisti locali sono molto attenti a evitare una diffusione rapida delle malattie”.
Tuttavia, il direttore della Simit ha sottolineato la necessità di comprendere quale virus sia alla base della malattia attualmente in circolazione. “Non sapendo di cosa si tratta, è difficile capire come muoversi. Una malattia trasmissibile per via respiratoria è molto più complicata da gestire di una che si trasmette tramite il contatto”.
“Ad oggi, non siamo in possesso di dettagli accurati sul quadro clinico e, tantomeno, sull’agente eziologico che ha causato i casi registrati in Congo”, ha continuato Andreoni. Pur essendo probabile che Ebola sia escluso, poiché la diagnosi viene effettuata rapidamente nel Paese, potrebbe esserci la presenza di un altro virus che causa febbri emorragiche. “Attenderemo ulteriori informazioni per definire esattamente la situazione”, ha aggiunto.
Il numero e la gravità dei casi registrati in Congo richiedono un’attenzione particolare, anche se Andreoni rimarca che “le epidemie, anche se insidiose, tendono a rimanere confinate nelle zone remote del mondo”. Finora, la storia ha dimostrato che gli focolai non sempre si estendono al di fuori dell’Africa, e in molti casi le autorità locali riescono a contenere la malattia.
In conclusione, “Potremo avere un quadro più chiaro non appena il nostro ministero della Salute fornirà dati su quanto sta accadendo in queste ore nel Paese africano”, ha affermato Andreoni. Nel frattempo, il messaggio per l’Italia è di mantenere la calma e di non abbassare la guardia, restando comunque vigili alle evoluzioni della situazione.