Hama in pericolo: il grido d'allerta di padre Firas | Cosa nasconde davvero l'avanzata degli islamisti?
Scopri la drammatica testimonianza di padre Firas Lutfi sulla situazione in Siria e il suo impegno per la pace con il Centro di cura francescano. 🕊️🙏
In Siria gli islamisti avanzano: la testimonianza di padre Firas Lutfi di Hama
Roma, 4 dicembre 2024 – Il conflitto siriano continua a suscitare preoccupazione e tensione, e recenti sviluppi stanno portando ulteriori ansie tra la popolazione. Padre Firas Lutfi, frate minore e attualmente guardiano e parroco di Damasco, ha condiviso la sua inquietudine riguardo alla situazione nella sua città natale, Hama, che potrebbe diventare un fulcro strategico di combattimenti. “Prego per il cuore del mio Paese,” ha dichiarato nel corso di un’intervista con l’agenzia Dire.
L’avanzata dei ribelli di Hayat Tahrir al-Sham (Hts) ha sollevato allarmi. “Una formazione islamista che ha ricevuto supporto finanziario e addestramento da potenze straniere.” Hama, situata a una distanza strategica tra Damasco e Aleppo, è vista come un snodo cruciale. “Tutti devono passare da questa città o dalla vicina Homs,” ha sottolineato padre Lutfi, evidenziando la sua conoscenza delle rotte cruciali. La sua esperienza di 14 anni ad Aleppo, tra gli stravolgimenti della guerra civile, gli conferisce una prospettiva unica sul conflitto.
La preoccupazione di padre Lutfi non riguarda solo la posizione strategica di Hama, ma anche il Centro di cura francescano che è stato aperto nella città. “Sono molto preoccupato,” ha confidato. Il Centro, gestito da una piccola parrocchia siro-cattolica, è “uno spazio aperto a tutti, cristiani e non,” dove vengono accolti bambini e famiglie segnate da traumi. “Volevamo creare un’oasi di pace in un tempo di guerra,” ha dichiarato, sottolineando l’importanza di offrire supporto psicologico e materiale a chi ha subito gli orrori del conflitto.
Mentre la guerra infuria, le comunità cristiane sono sempre più vulnerabili. “C’è una parrocchia siro-cattolica e due parrocchie siro-ortodosse e greco-ortodosse,” ha spiegato padre Lutfi, rivelando la complessità e la ricchezza del tessuto sociale nella regione. Nel frattempo, Aleppo è sotto il controllo di Hayat Tahrir al-Sham, e la comunità francescana lì sta affrontando enormi difficoltà. “I confratelli del Collegio francescano stanno resistendo, anche dopo che sono stati colpiti da bombardamenti,” ha raccontato, esprimendo solidarietà per quei missionari che continuano a rimanere nel caos.
La situazione in Siria è diventata un campo di battaglia geopolitico, con le potenze regionali che giocano un ruolo chiave. “Il Paese è ostaggio di un gioco politico internazionale,” ha denunciato padre Lutfi, suggerendo che il confronto va oltre i confini siriani. “Le milizie islamiste sono state addestrate e sostenute,” ha aggiunto, lamentando la mancanza di una reale soluzione ai problemi radicati della Siria.
In un contesto di crescente violenza e frustrazione, padre Lutfi ha messo in discussione la condotta del governo di Bashar Al Assad. “Nessun governo al mondo è angelico,” ha detto, invitando a riflettere sugli errori compiuti. “Oggi ci chiediamo se sia giusto armare milizie e distruggere il patrimonio della Siria,” ha concluso, ponendo una questione cruciale su quale futuro possa avere il Paese tra guerre geopolitiche e interessi esterni.
Le parole di padre Firas Lutfi risuonano come un appello per la pace e la comprensione in un momento di buio. Il suo desiderio di vedere Hama, e la Siria nel suo complesso, come un luogo di dialogo e coesistenza riflette la speranza di molti, che guardano a un futuro meno incerto e più luminoso.