Italia transfobica secondo i dati Istat: aggressioni continue e costanti
Nessuno è escluso da questo atteggiamento, almeno secondo i dati Istat che riportano un quadro di totale transfobia in Italia: aggressioni continue e costanti
Secondo l’indagine condotta da ISTAT in collaborazione con l’UNAR, il 66,1% delle persone trans e non binarie, la cui identità di genere è visibile o riconoscibile, ha dichiarato di essersi sentito discriminato nell’ambiente scolastico o universitario. La scuola, luogo deputato alla crescita e all’inclusione, si rivela spesso un terreno difficile per chi non si conforma ai canoni tradizionali di genere.
Microaggressioni e discriminazioni sul lavoro
Il mondo del lavoro rappresenta un altro contesto problematico. Più di 8 persone trans su 10 segnalano di aver subito microaggressioni legate alla loro identità di genere. Inoltre, il 50% di loro ha vissuto almeno un episodio di discriminazione nella ricerca di un impiego, mentre il 46,4% ha rinunciato a sostenere un colloquio, temendo che la propria identità di genere potesse influenzarne negativamente l’esito.
La realtà dei lavoratori dipendenti
Tra coloro che hanno un lavoro dipendente, il 40,6% ha riferito di aver subito discriminazioni legate alla propria identità. Questo dato evidenzia come, anche dopo l’assunzione, persistano pregiudizi e atteggiamenti discriminatori che minano il benessere e la produttività dei lavoratori trans e non binari.
Un richiamo all’azione
Questi dati, emersi dall’indagine ISTAT-UNAR, sottolineano l’urgenza di interventi mirati per contrastare le discriminazioni di genere in ogni ambito della società, promuovendo politiche e iniziative volte a garantire pari opportunità e dignità per tutti.