Lutto per il regista Pedro Almodovar: cordoglio del Cinema
Il ricordo del mondo del cinema: lavorò con Roberto Benigni e Guillermo del Toro. Il cordoglio di Cruz e Antonio Banderas
Uno scompenso cardiaco. È stata una morte improvvisa, un addio che ha lasciato senza parole il mondo del cinema. "Sono devastato, una perdita tremenda", ha dichiarato Chema Prado, suo compagno negli ultimi quarant'anni. Marisa Paredes, grande interprete e musa del regista Pedro Almodóvar, è morta all'età di 78 anni. La notizia è stata annunciata dall'Accademia del Cinema spagnolo, di cui fu presidente.
"Un incubo senza fine", ha commentato Almodóvar, aggiungendo: "La morte ha giocato sporco. Marisa aveva un'aurea eterna e un talento straordinario".
Una carriera lunga sessant'anni
Marisa Paredes lascia dietro di sé una carriera straordinaria: 75 film, innumerevoli opere teatrali e una presenza indelebile sul palcoscenico e sullo schermo. Premio Nazionale di Cinematografia nel 1996, Medaglia d'Oro al Merito nelle Belle Arti nel 2007 e Goya d'onore alla carriera nel 2018, l'attrice aveva iniziato il suo viaggio artistico da bambina, sognando nella madrilena Plaza Santa Ana, accanto al Teatro Español. Proprio lì, domani alle 10, verrà allestita la sua camera ardente per l'ultimo saluto pubblico.
Il debutto cinematografico arrivò a soli 14 anni con Esta noche tampoco, seguito poco dopo dall'ingresso nel mondo teatrale. Durante gli anni Sessanta e Settanta interpretò grandi classici come Calderón de la Barca, Ibsen e Cechov, dimostrando quella che lei stessa chiamava la sua "anima russa, profonda".
L'incontro con Almodóvar e il successo internazionale
Il vero successo sul grande schermo arrivò negli anni Ottanta con Opera prima di Fernando Trueba, e fu consacrato dal sodalizio con Pedro Almodóvar. Marisa divenne una delle chicas del celebre regista spagnolo, lavorando in capolavori come Tacchi a spillo, Il fiore del mio segreto, Tutto su mia madre e La pelle che abito.
Grazie alla collaborazione con Almodóvar, la sua carriera varcò i confini spagnoli. Recitò in film indimenticabili come La vita è bella di Roberto Benigni, El espinazo del diablo di Guillermo del Toro e Profundo Carmesí di Arturo Ripstein, oltre a collaborare con registi come Cristina Comencini, Amos Gitai e Manoel de Oliveira.
Teatro, politica e una dedizione senza fine
Sul palcoscenico, fu fondamentale il sodalizio con il regista Lluis Pasqual, con il quale stava preparando il suo ritorno in teatro a gennaio con l'opera Cargada de futuro – un titolo che ora sembra beffardo. Due giorni prima della sua morte, era alla prima di Luci di Boemia per sostenere la figlia Maria Isasi, anch'essa attrice.
Marisa Paredes non è stata solo un'attrice straordinaria ma anche una donna impegnata politicamente e socialmente. Il premier spagnolo Pedro Sanchez ha voluto ricordarla come "una voce influente, una donna dal carisma travolgente".
Il cordoglio del mondo del cinema
Penélope Cruz le ha dedicato un messaggio pieno d'affetto: "Mia amata Marisa... ci lasci troppo presto. Ti voglio bene. Buon viaggio". Antonio Banderas ha reso omaggio a "un'icona del cinema spagnolo e internazionale". Anche il regista Juan Antonio Bayona ha scritto: "Muore una leggenda, una presenza immortale del nostro cinema".
Marisa Paredes se ne va lasciando un vuoto immenso. La sua eredità vive nei suoi film, nel teatro, e nel cuore di chi l'ha amata e ammirata.