Corre col Ferrari e provoca un’incidente mortale rimanendo illeso
Senza alcuna remora per il pericolo che provoca a sé e gli altri, l’autore dell’incidente mortale è condannato dopo aver tolto la vita: chi sono le vittime
La Corte di Cassazione ha confermato la responsabilità di G.D.A., 64enne di Grazzanise, per l’omicidio stradale di Filomena Silvia Guerrazzi e Antonella Lanna, avvenuto il 5 gennaio 2011. La sentenza definitiva arriva dopo che la Corte di Appello di Napoli aveva già avallato il verdetto emesso dal tribunale di Santa Maria Capua Vetere.
L’incidente: uno scontro fatale sull’Appia
L’incidente è avvenuto a Pastorano, lungo la strada statale Appia. G.D.A. era alla guida di una Ferrari California F149 in modalità “sport”, viaggiando a una velocità di 90 km/h. Durante la corsa, il veicolo ha invaso la corsia opposta, scontrandosi violentemente con una Skoda Felicia condotta da Silvia Filomena Guerrazzi, con Antonella Lanna come passeggera. Entrambe le donne hanno perso la vita sul colpo a causa della gravità dell’impatto.
Il ricorso in Cassazione e il rigetto
G.D.A. ha presentato ricorso in Cassazione, contestando il mancato accoglimento di una perizia tecnica sulla Ferrari. Secondo la difesa, un presunto malfunzionamento meccanico avrebbe causato “situazioni di marcia non controllabili”. Tuttavia, la quarta sezione della Corte di Cassazione, presieduta da Emanuele Di Salvo, ha giudicato infondato il ricorso.
La motivazione della Suprema Corte
La Cassazione ha stabilito che non sussisteva l’obbligo di accogliere una nuova perizia, ribadendo che “la velocità di marcia tenuta dall’imputato non era adeguata alle caratteristiche della strada”. Di conseguenza, è stata confermata la responsabilità di G.D.A. per il tragico incidente.