Gli Usa lasciano l’Oms: cosa significa per la sanità mondiale? | È davvero il momento di ripensare un'istituzione cruciale?
Gli USA escono dall'OMS: una mossa negoziale o un rischio per la salute globale? Scopri le parole del professor Rasi e le opportunità per l'Italia! 🌍💉

Gli Usa lasciano l’Oms: Rasi esprime preoccupazione e opportunità per l’Europa
Roma, 21 gennaio 2025 – La decisione dell’ex presidente Donald Trump di ritirare gli Stati Uniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha sollevato reazioni significative nel mondo della salute pubblica, ed in particolare in Italia. Il professor Guido Rasi, docente di Microbiologia all’Università di Roma Tor Vergata e consulente del ministro della Salute, ha commentato l’uscita americana definendola una “mossa” che, sebbene preoccupante, potrebbe anche portare a una rivalutazione dell’istituzione.
Rasi ha affermato che se la decisione fosse temporanea e finalizzata a una rinegoziazione, “è anche la benvenuta”. Tuttavia, ha messo in guardia dalle conseguenze nel caso in cui si tratti di una scelta definitiva, poiché ciò potrebbe costituire un “rischio per la sanità mondiale”.
L’esperto ha evidenziato le difficoltà riscontrate dall’OMS negli ultimi anni, sottolineando come durante la pandemia siano stati compiuti numerosi errori. “L’OMS non ha performato molto bene,” ha detto Rasi, aggiungendo che l’agenzia sanitaria globale necessita di un “serio ripensamento” delle sue metodologie di lavoro. “È un’organizzazione che ha i suoi anni e come tutte le cose deve adeguarsi ai tempi,” ha proseguito.
Critiche alla struttura dell’OMS
Rasi ha insistito sul fatto che l’OMS, così com’è strutturata, “non può andare avanti”. Nonostante il personale altamente qualificato e la qualità dei documenti prodotti, l’organizzazione è troppo dipendente dalle politiche nazionali, il che compromette la sua efficienza e standard. A tal proposito, ha richiamato alla memoria la sua esperienza come direttore esecutivo dell’Agenzia Europea dei Medicinali (EMA), raccontando momenti di tensione con il direttore generale dell’OMS, Tedros Ghebreyesus, per la mancanza di ascolto verso le richieste di EMA e FDA durante la pandemia.
“Hanno buttato via tempo e soldi,” ha dichiarato Rasi, commentando il fallimento dell’OMS nel seguire approcci più diretti e scientificamente validi per la ricerca su farmaci come Clorochina e Remdesivir.
Un’opportunità per l’Italia e l’Europa
Con l’uscita degli Stati Uniti dall’OMS, la situazione si fa complessa per la sanità globale. Rasi ha sottolineato come gli USA abbiano avuto un “ruolo fondamentale e decisivo” all’interno dell’organizzazione, essendo stati anche i maggiori contribuenti nell’arco degli anni. Ma cosa significa tutto questo per l’Italia e l’Europa?
“L’Italia potrebbe avere la possibilità di svolgere un ruolo maggiore,” ha affermato Rasi. Secondo lui, il Paese possiede le competenze necessarie per influenzare le politiche sanitarie mondiali. Inoltre, potrebbe sorgere l’opportunità di una organizzazione europea che possa prendere in mano la situazione, favorendo un approccio più coordinato e socialmente responsabile.
“D’altronde, l’Europa ha un approccio sociale molto sviluppato e potrebbe veramente dare un contributo metodologico e anche economico importante,” ha concluso il professore, invitando a considerare le implicazioni di questa transizione nel contesto della salute globale.
In un momento di incertezze e sfide, la risposta dell’Europa potrà rivelarsi cruciale. L’uscita degli Stati Uniti dall’OMS potrebbe segnare un cambiamento epocale nel panorama della sanità mondiale.