Killer di Bergamo confesso: "Ho ucciso per gelosia!" | Ma chi era davvero la vittima?

Un omicidio di gelosia scuote Bergamo: Sadate Djiram confessa di aver ucciso Mamadi Tunkara. Scopri i dettagli di questa tragica vicenda 😞🔪.

A cura di Redazione
05 gennaio 2025 09:13
Killer di Bergamo confesso: "Ho ucciso per gelosia!" | Ma chi era davvero la vittima?
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Il killer di Bergamo confessa: “Ho ucciso per gelosia”

Sadate Djiram, il 28enne togolese accusato dell’omicidio di Mamadi Tunkara, pensava che la vittima avesse una relazione con la ex.

Bergamo, 5 gennaio 2025 – "L’ho accoltellato per gelosia, aveva una relazione con la mia ex," ha confessato Sadate Djiram, il giovane togolese coinvolto nell’omicidio del 36enne Mamadi Tunkara, un apprezzato vigilante di un supermercato Carrefour. La confessione è avvenuta durante gli interrogatori della procura, evidenziando un drammatico quadro di ossessione e conflitto personale.

La vittima benvoluta dalla comunità

Mamadi Tunkara, originario del Gambia, era una figura amichevole e rispettata nel suo quartiere. Lavorava come vigilante e spesso si dedicava ad assistere i clienti, in particolare gli anziani, nel trasportare le borse della spesa. La sua tragica morte ha suscitato una profonda inquietudine nella comunità locale, che ha già organizzato fiaccolate in suo onore.

L’omicidio: un delitto premeditato?

L’omicidio si è svolto lo scorso venerdì alle 15:04, quando Djiram ha fatto ingresso nel supermercato armato di un coltello da cucina. La brutale aggressione è stata ripresa dalle telecamere di sorveglianza: almeno quattro colpi hanno inferto danni mortali a Tunkara, colpito all’addome, al collo e al fianco.

Dopo l’aggressione, Djiram ha cercato di fuggire abbandonando gli effetti personali in via Ghislanzoni. Grazie ai documenti lasciati nello zaino, la polizia è riuscita a risalire rapidamente alla sua identità. La fuga, definita "alla cieca" dal procuratore aggiunto Maria Cristina Rota, lo ha portato fino a Lugano, dove è stato fermato al confine perché privo di documenti.

La confessione inesperta del killer

Djiram, che vive in Italia dal 2017 e non ha precedenti penali, ha spiegato la sua azione con una motivazione di gelosia, affermando di essere stato provocato dalla vittima. Tuttavia, gli inquirenti non escludono la possibilità di premeditazione, dato che Djiram si era presentato sul luogo del delitto con un’arma.

Il movente principale sembra derivare da una relazione precedente del giovane killer con una trentenne italiana, che aveva recentemente rotto con lui. Djiram era convinto che Tunkara avesse intrapreso una relazione con la sua ex, nonostante la donna e il fratello della vittima abbiano categoricamente negato qualsiasi legame sentimentale.

La comunità reagisce

La morte di Tunkara ha scosso profondamente la comunità di Bergamo. Molti cittadini esprimono il loro malcontento con manifesti che recitano "Bergamo è stanca di queste tragedie", richiamando l’attenzione su un tema di crescente preoccupazione: la violenza legata a dinamiche personali.

Il futuro incerto

Sadate Djiram si trova attualmente detenuto nel carcere di Bergamo con l’accusa di omicidio volontario. È in programma un’autopsia sulla vittima, che avrà luogo martedì presso l’ospedale Papa Giovanni XXIII, mentre la procura continua a indagare per accertare ogni aspetto della vicenda e valutare possibili aggravanti.

La storia di Mamadi Tunkara non sarà dimenticata, e la sua morte funge da monito sulle conseguenze devastanti della gelosia e della violenza, sollecitando una riflessione collettiva sulla necessità di affrontare queste problematiche con serietà e urgenza.

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