Manhattan introduce la "tassa sul traffico" | È davvero la soluzione ai problemi di New York?

Scopri la nuova tassa sul traffico a Manhattan: 15 miliardi per i trasporti, ma anche opposizioni e promesse di Trump. Chi ne guadagna? 🚗💰🌆

A cura di Redazione
08 gennaio 2025 17:10
Manhattan introduce la "tassa sul traffico" | È davvero la soluzione ai problemi di New York?
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A Manhattan arriva la tassa sul traffico: il nuovo "congestion pricing" e le promesse di Trump

NEW YORK – La città di New York ha avviato un cambiamento radicale nel modo in cui gestisce il traffico urbano, introducendo da domenica scorsa il "congestion pricing", un pedaggio che si applica a tutte le auto che entrano a Manhattan sotto la Sessantesima Strada. Questa iniziativa fa di New York la prima città degli Stati Uniti a implementare una tassa per i veicoli che transitano nel cuore pulsante della metropoli.

Il costo del pedaggio era inizialmente fissato a 15 dollari, ma è stato ridotto a 9 dollari, con tariffe variabili a seconda dell’orario di accesso. L’obiettivo principale di questa misura è duplice: ridurre il traffico nelle congestedate strade di Manhattan e raccogliere fondi per migliorare i trasporti pubblici, con previsioni di raccolta che si attestano intorno ai 15 miliardi di dollari. Questi fondi saranno destinati all’Autorità metropolitana dei trasporti (MTA), che ha avuto un ruolo decisivo nell’introduzione del provvedimento.

I VANTAGGI DEL NUOVO SISTEMA

Le proiezioni dell’MTA indicano che la tassa sul traffico potrebbe portare a una riduzione di almeno 80 mila veicoli al giorno nella zona interessata, contribuendo così a sfoltire il numero di auto e migliorare la qualità dell’aria. Il progetto, che ha generato dibattiti infiniti, ha subito notevoli ritardi e contestazioni legali, ma i sostenitori affermano che potrebbe trasformare Manhattan in un’area meno congestionata, promuovendo alternative sostenibili al trasporto privato.

LE CRITICHE ALL’INIZIATIVA

Tuttavia, non mancano le opposizioni. L’ex governatore Andrew Cuomo, che in passato aveva sostenuto il progetto, ha cambiato idea, sottolineando che il pedaggio potrebbe ostacolare la ripresa economica della città post pandemia. Critiche simili provengono anche da vari gruppi di cittadini, che ritengono la tassa un onere eccessivo per le fasce più deboli della popolazione.

In aggiunta, c’è chi mette in discussione la sicurezza dei mezzi pubblici, richiamando alla memoria l’ultimo episodio di violenza avvenuto alla vigilia dell’entrata in vigore del pedaggio, quando un uomo è stato accoltellato in una stazione della metro nel Bronx. Tali eventi sollevano interrogativi sul fatto che il governo locale possa convincere i cittadini a utilizzare i trasporti pubblici se non riesce a garantire la loro sicurezza.

LA RISPOSTA DI TRUMP

In questo contesto, non poteva mancare l’intervento del presidente eletto Donald Trump, che ha definito il "congestion pricing" come "la tassa più regressiva conosciuta dall’umanità." Già lo scorso agosto, Trump aveva promesso di eliminare il pedaggio una volta entrato in carica, sostenendo che questa tassa metterebbe New York in svantaggio rispetto ad altre importanti città statunitensi, potenzialmente provocando la fuga di imprese.

La partita è tutt’altro che chiusa; la sfida tra le autorità locali e il nuovo presidente è appena iniziata. Gli sviluppi futuri potrebbero segnare una svolta cruciale nella gestione del traffico a Manhattan e nella qualità della vita dei suoi abitanti.

Con questo nuovo sistema, New York si prepara ad affrontare una realtà urbana in continua evoluzione, bilanciando necessità di mobilità, sostenibilità e sicurezza. Le prossime mosse politiche, infatti, saranno determinanti per il futuro di questa ambiziosa iniziativa.

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