Neonato trovato morto nella culla termica | La verità sul sistema di allarme che nessuno si aspettava!
Tragedia a Bari: indagati don Antonio e un tecnico per la morte di un neonato in culla termica. Si indaga su malfunzionamenti e omissioni. 🕵️♂️🍼
Neonato trovato morto nella culla termica a Bari: don Antonio e il tecnico indagati per omicidio colposo
Bari, 8 gennaio 2025 – È un dramma che ha scosso la comunità barese: un neonato è stato trovato privo di vita nella culla termica della chiesa di San Giovanni Battista. A seguito di questo tragico avvenimento, il parroco Don Antonio Ruccia e un tecnico incaricato della manutenzione dell’incubatrice sono stati iscritti nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.
La scoperta è avvenuta il 2 gennaio e ha subito avviato una complessa indagine da parte della procura. L’attenzione degli inquirenti si concentra su possibili malfunzionamenti dell’apparecchiatura e su eventuali omissioni che potrebbero aver condotto a questa tragedia. L’ipotesi di reato è seria e il pubblico ministero sta scavando a fondo per chiarire la dinamica degli eventi.
Attendendo l’esito dell’autopsia, iniezioni di interrogativi si rincorrono. Le autorità stanno esaminando anche le registrazioni delle telecamere di sorveglianza nel quartiere per rintracciare la madre del neonato, la quale potrebbe fornire informazioni cruciali per le indagini.
Inizialmente, la procura aveva aperto un fascicolo per abbandono di minore, aggravato dalla morte, ma dopo aver ascoltato Don Antonio e il tecnico, l’inchiesta si è ampliata. Il parroco, testimoniando, ha rivelato che il suo cellulare non ha ricevuto l’allerta prevista dal sistema di monitoraggio quando il bambino è stato collocato nella culla. Secondo le sue dichiarazioni, l’incubatrice avrebbe dovuto attivare un allarme in caso di rilevamento di peso, ma questo non sarebbe avvenuto.
L’indagine si sofferma ora sulla funzionalità della culla, che si trova presso la parrocchia da quattro anni, offrendo un servizio per le famiglie in difficoltà. La Procura potrebbe conferire un incarico per un’analisi tecnica sulla culla, già in passato soggetta a problemi, come blackout che avevano colpito la chiesa poco prima della tragedia.
Un aspetto controverso riguarda la connessione con il Policlinico di Bari. Nonostante il sito della parrocchia affermasse che l’allerta della culla fosse collegata al reparto di Neonatologia dell’ospedale, il direttore generale del Policlinico ha categoricamente smentito questa informazione, confermando che l’allerta era solo destinata al cellulare del parroco. Questo elemento aggiunge ulteriore confusione e preoccupazione riguardo la sicurezza del sistema di emergenza.
Le indagini continuano e gli interrogativi rimangono. La comunità attende risposte chiare su un evento che ha segnato un gravissimo fallimento nella protezione dei più vulnerabili. La situazione è delicata e la ricerca della verità è appena iniziata.