Nessun caso di aviaria negli allevamenti bovini! | Scopri cosa cela davvero il dibattito sulla sicurezza alimentare in Italia!
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Nessun caso di aviaria negli allevamenti bovini in Italia: le rassicurazioni dell’ISS
Roma, 9 gennaio 2025 – Oggi l’Istituto superiore di sanità (ISS) ha comunicato che non si registrano casi di influenza aviaria negli allevamenti bovini in Italia, una notizia che arriva in un contesto internazionale caratterizzato da focolai significativi negli Stati Uniti, soprattutto in fattorie di bovini da latte.
La nuova sezione informativa disponibile sul sito dell’ISS (iss.it) chiarisce alcuni aspetti fondamentali legati a questa malattia virale, che colpisce principalmente gli uccelli. La diffusione del virus avviene per lo più attraverso gli uccelli selvatici, in particolare quelli acquatici, che possono trasmettere l’infezione agli animali da allevamento, causando danni economici significativi e, in rari casi, all’uomo.
Un’attenzione particolare ai focolai negli Stati Uniti
Negli ultimi mesi, l’attenzione è stata catalizzata dai molteplici focolai di influenza aviaria che si stanno manifestando negli Stati Uniti, dove si sono registrati centinaia di contagi negli animali, oltre a casi umani generalmente catalogabili come lievi. Da segnalare il primo decesso di una persona riconducibile all’influenza aviaria in Luisiana, avvenuto il 6 gennaio, un episodio che ha sollevato interrogativi sulla possibilità di una trasmissione del virus ai bovini e ad altri mammiferi.
Rischi per l’uomo molto contenuti
Le domande frequenti pubblicate dall’ISS sollevano il tema dell’infezione aviaria e del rischio per l’uomo. Sebbene la maggior parte dei virus aviari risulti relativamente innocua per gli esseri umani, vi possono essere eccezioni: alcuni ceppi possono mutare, aumentando il rischio di infezione. È importante sottolineare che al momento non è stata confermata la trasmissione da persona a persona dei virus aviari e che in Europa non si registrano casi umani.
Sorveglianza attiva negli allevamenti
In Italia, il monitoraggio della situazione è garantito dai servizi veterinari e dal Ministero della Salute, che gestisce un Piano nazionale di sorveglianza. Quest’ultimo include dettagliati protocolli di campionamento e test diagnostici per garantire la sicurezza degli allevamenti.
Sicurezza dei prodotti alimentari
Una delle questioni più importanti per i cittadini riguarda la sicurezza dei prodotti alimentari. Secondo l’European Food Safety Authority (EFSA), non ci sono evidenze che l’influenza aviaria possa essere trasmessa all’uomo attraverso il consumo di carne. La sorveglianza attiva e le rigorose normative garantiscono che il rischio di esposizione a carne contaminata sia ridotto al minimo.
Precauzioni per animali domestici
Infine, l’ISS suggerisce di prestare attenzione anche agli animali domestici, come gatti e cani. Sebbene il rischio di infezione in queste specie sia considerato basso, è consigliabile evitarne il contatto con uccelli selvatici, particolarmente in aree dove è stata evidenziata la circolazione del virus.
In conclusione, mentre l’ISS continua a monitorare la situazione con attenzione, la rassicurazione principale è che, al momento, l’aviaria non rappresenta un rischio per gli allevamenti bovini in Italia. Gli esperti invitano la popolazione a mantenere alta l’attenzione e a seguire le indicazioni sanitarie per garantire sicurezza e salute pubblica.