Orrore in una chiesa: neonato trovato deceduto
Una fine terribile per il piccolo essere vivente. Seppur “abbandonato” in una struttura protetta, il parroco non si accorge di nulla: “cellulare non ha squillato”
Un neonato è stato trovato morto nella culla termica adiacente alla chiesa di San Giovanni Battista, nel quartiere Poggiofranco di Bari, intorno alle 9:30 di questa mattina. Il piccolo, avvolto in una tutina a fantasia militare, giaceva immobile con la testa coperta da un cappuccio. La terribile scoperta è stata fatta da Roberto Savarese, titolare di un'agenzia funebre, che ha descritto il momento come "un’esperienza che lascia un dolore profondo".
Un Sistema che Doveva Proteggere
La culla termica, installata da dieci anni per offrire un rifugio sicuro ai neonati abbandonati, è dotata di un sistema automatico che attiva aria calda e un allarme non appena viene depositato un bambino. Tuttavia, questa volta il meccanismo non sembra aver funzionato. Don Antonio Ruccia, parroco della chiesa, ha dichiarato con tristezza: "Il mio cellulare, collegato all’allarme, non ha squillato".
Indagini in Corso
La Procura di Bari ha avviato un’inchiesta per abbandono di minore con l’aggravante della morte. Gli agenti della Squadra Mobile, supportati dalla Scientifica, stanno analizzando le poche immagini disponibili dai sistemi di videosorveglianza, che però non coprono la zona della culla per rispettare la privacy. Sarà l'autopsia, condotta dal professor Biagio Solarino, a determinare le cause del decesso. Al momento, non ci sono segni evidenti di violenza sul corpo del piccolo.
Una Storia di Dolore e Domande
Savarese, che ha trovato il neonato, ha raccontato il momento del ritrovamento: "Era coperto, senza alcun segno di vita. Non c’erano biglietti, biberon o altri oggetti accanto a lui. Solo tanto silenzio e solitudine". L'uomo ricorda con emozione la gioia di due anni fa, quando una neonata lasciata nella stessa culla è stata accolta e ha trovato una famiglia.
Un Progetto da Salvaguardare
Il vano della culla termica, pensato per offrire speranza, è ora al centro di una dolorosa vicenda. "Spero che le indagini chiariscano se il bambino sia stato lasciato lì già morto o se qualcosa nel sistema non abbia funzionato", ha aggiunto Savarese. La tragedia ha riacceso il dibattito sull’importanza di progetti come questo e sulle misure necessarie per garantirne l’efficacia.