Sardegna sospende progetti green | Ma gli imprenditori chiedono certezze per il futuro energetico!
Transizione energetica in Sardegna: Apreda chiede regole certe per rilanciare gli investimenti e garantire un futuro sostenibile 🌱⚡️ Scopri di più!
Transizione Energetica in Sardegna: La Richiesta di Regole Certi da Parte degli Imprenditori
CAGLIARI – La transizione energetica in Sardegna è giunta a un punto cruciale, con la Corte Costituzionale che discuterà il 14 gennaio il ricorso presentato dal Governo contro la legge regionale che ha sospeso per 18 mesi progetti di impianti per la produzione di energia rinnovabile. Questo provvedimento ha sollevato preoccupazioni tra gli imprenditori e gli investitori del settore energetico, in particolare Nino Apreda, cofondatore di Abn Wind Energy, un leader nel campo dell’energia eolica.
“Un’incertezza che diventa economica, finanziaria e, conseguentemente, energetica”, avverte Apreda, sottolineando che la situazione attuale mette in pericolo non solo gli investimenti, ma anche gli obiettivi di efficienza e autonomia energetica del Paese. La legge regionale, approvata a dicembre scorso, ha ridotto al 1% le aree idonee per l’installazione di parchi e impianti di energia green, in una mossa che ha sollevato l’innalzamento delle bandiere rosse per gli imprenditori del settore.
Negli ultimi mesi, altre regioni italiane hanno adottato simili decisioni, portando a un intervento del Consiglio di Stato che ha sospeso il potere delle regioni di legiferare in modo non conforme alla normativa nazionale 199/2021. Questa normativa è stata creata in accordo con le direttive europee sulle energie rinnovabili e si pone come obiettivo quello di allineare le politiche energetiche regionali con le strategie nazionali e comunitarie, in vista dei target del Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) e del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) per il periodo 2030-2050.
“È necessario che la normativa vigente nelle regioni sia allineata a quella statale”, afferma Apreda, sottolineando l’importanza di garantire stabilità e certezza legislativa per attrarre investimenti. Una situazione di incertezza normativa, soprattutto quando si tratta di progetti già approvati e avviati, crea non solo danni economici, ma pone a rischio anche la realizzazione degli ambiziosi obiettivi energetici italiani.
Nonostante le difficoltà, Apreda ha apprezzato gli sforzi recenti del governo nazionale, in particolare per quanto riguarda la conversione in legge del decreto Ambiente. “Le regioni dovrebbero perseguire gli obiettivi e le semplificazioni previste dalle normative nazionali e comunitarie”, conclude l’imprenditore, manifestando la speranza che si possano trovare soluzioni che facilitino la transizione energetica nel rispetto dell’ambiente.
In questo contesto, l’esito del dibattito in Corte Costituzionale del 14 gennaio si preannuncia cruciale per delineare il futuro della produzione di energia rinnovabile in Sardegna e, di conseguenza, per la transizione energetica dell’intero Paese.