Suicidi in carcere esplodono a ritmi allarmanti | Il governo si gira dall'altra parte?
Emergenza nella giustizia: 6 suicidi in 8 giorni nei carceri italiani. I sindacati chiedono interventi immediati. È ora di agire! ⚖️😢
Emergenza Suicidi nei Carceri: L’Allerta dei Sindacati
Negli ultimi otto giorni, l’Italia ha assistito a un drammatico balzo nei suicidi all’interno delle carceri, con cinque casi registrati, di cui l’ultimo avvenuto ieri sera presso il carcere di Regina Coeli a Roma. Un detenuto romeno di soli 23 anni si è tolto la vita impiccandosi nel bagno della propria cella, portando la comunità carceraria a un punto di rottura.
L’inizio del 2025 si rivela quindi gravido di tragedie. Dal 1° all’8 gennaio, oltre al giovane, si sono tolti la vita altri quattro detenuti e un operatore della polizia penitenziaria. Questi eventi tragici hanno sollevato l’indignazione e la preoccupazione tra i rappresentanti dei sindacati, con Gennarino De Fazio, segretario generale della Uilpa Polizia Penitenziaria, che ha definito la situazione una "carneficina".
Numeri da incubo: nel 2024 si è toccata la cifra record di 89 suicidi tra i detenuti e 7 tra gli agenti, una realtà che spinge De Fazio a lanciare un appello urgente per interventi immediati. "Il governo Meloni non può continuare a mantenere una sostanziale inerzia", ha dichiarato, esprimendo la sua frustrazione per la mancanza di azioni concrete.
Il sovraffollamento carcerario è un tema centrale di questa crisi. Al Regina Coeli, ci sono attualmente 1.060 detenuti a fronte di 566 posti disponibili, mentre il Corpo di polizia penitenziaria è composto da solo 340 agenti, ben al di sotto dei 709 necessari. A livello nazionale, oltre 62.000 detenuti sono presenti in un sistema progettato per accogliere 46.679, creando una pressione insostenibile che sfiora le 16.000 unità di sovraffollamento.
La carenza di personale è un altro aspetto critico: oltre 18.000 agenti mancano all’appello, una situazione che rende impossibile pensare a riforme efficaci nel settore. "La gestione attuale è insondabile e priva di strategie a lungo termine. Non siamo in grado di salvaguardare la vita dei detenuti e, purtroppo, ciò è sotto gli occhi di tutti", ha aggiunto De Fazio, sottolineando l’impossibilità di attuare un sistema rieducativo quando le condizioni di vita sono così degradanti.
La richiesta è chiara: servono misure immediate e decisive per ridurre il sovraffollamento, potenziare gli organici della polizia penitenziaria ed assicurare un’adeguata assistenza sanitaria. Se il 2025 è iniziato in modo drammatico, è imperativo che il governo prenda coscienza della situazione e agisca prontamente, prima che altri tragici eventi si verifichino.
Il tempo per le parole è finito; ora è necessaria un’azione concreta per fermare questa spirale di violenza e disperazione all’interno delle carceri italiane.