Tragedia a Latina | Il sistema poteva salvare una vita, ma cosa è andato storto?
Tragedia a Latina: un esperto cinofilo spiega perché la morte di Patricia si sarebbe potuta evitare. Scopri la verità dietro gli attacchi dei cani 🐕🦺💔
Ragazza Sbranata dai Cani a Latina: Il Drammatico Monito di un Esperto
Una tragica vicenda ha colpito la città di Latina: Patricia Di Neo, una giovane di 26 anni, è stata morta sbranata da un branco di cinque cani. L’addestratore cinofilo Massimo Giunta, con oltre dieci anni di esperienza nel recupero di cani difficili, interviene con un forte sfogo, dichiarando che “si poteva salvare”.
In un video pubblicato sui social, Giunta esprime con indignazione la sua preoccupazione riguardo alla gestione dei cani aggressivi, sottolineando che il sistema di sicurezza e recupero non ha funzionato. “Il sistema dorme, però intanto una donna è morta,” ha affermato, evidenziando l’urgenza di un intervento più efficace da parte delle autorità.
Un Precedente Inquietante
L’addestratore riporta che il gruppo di cani coinvolti nella tragedia aveva già aggredito un’altra ragazza poche settimane prima. In quel caso, i veterinari dell’Azienda sanitaria locale erano stati chiamati per prelevare i cani, che però non erano stati portati via a causa dell’assenza del proprietario. “Se devo prelevare cani che hanno aggredito seriamente delle persone, devo poter contare su tecnici con comprovata esperienza,” ha affermato Giunta, lamentando l’inefficacia della risposta alle segnalazioni di pericolo.
Secondo Giunta, situazioni simili richiederebbero l’intervento di professionisti cinofili esperti, in grado di prelevare e gestire in sicurezza gli animali pericolosi. “Mi muovo su questo tema da anni,” ha continuato, “e voglio mettere in evidenza come certi protocolli siano inadeguati a garantire la sicurezza pubblica”.
Addestramento e Sicurezza: Un Ddibattito Necessario
In seguito, Giunta ha criticato le pratiche di addestramento “soft” adottate da alcune scuole cinofile. “Se non posso utilizzare metodi corretti per addestrare cani aggressivi, come posso garantire la sicurezza?” ha domandato, richiamando l’attenzione sulla necessità di utilizzare attrezzature adeguate per il recupero dei cani pericolosi.
La sua denuncia si estende anche ai media: “Report però non fa il servizio su questo, lo fa sul doping… e allora una donna è morta.” La richiesta di Giunta si concentra sull’importanza di informare correttamente e di denunciare le inefficienze del sistema nella gestione di cani aggressivi.
Un Appello alla Responsabilità
In conclusione, Massimo Giunta ha ribadito che il suo intervento non è destinato a lucrare sulle tragedie, ma piuttosto a “evitare che tragedie simili accadano in futuro”. Le sue parole, perentorie e dirette, pongono l’accento su una questione cruciale: la sicurezza delle persone e la necessità di un’adeguata formazione e preparazione degli operatori che gestiscono situazioni a rischio.
La morte di Patricia Di Neo non deve essere solo un tragico evento, ma un campanello d’allarme per un sistema che non funziona come dovrebbe. La comunità e le autorità sono chiamate a riflettere su come garantire una maggiore sicurezza e a intraprendere azioni decisive per prevenire simili atrocità.