Trump firma un piano per deportare migranti a Guantanamo | Ma i diritti umani in America sono in pericolo?

Usa, Trump firma il memorandum per deportare i migranti a Guantanamo

ROMA – Una decisione controversa e destituita di compassione è quella recentemente presa dall’amministrazione Trump: deportare i migranti irregolari nella prigione militare di Guantanamo Bay. Il memorandum è stato firmato dal presidente durante la giornata di ieri e prevede la creazione di una nuova struttura capace di ospitare fino a 30.000 persone, gestita dai dipartimenti della Difesa e della Sicurezza nazionale.

Le reazioni a questo piano non si sono fatte attendere. Numerose associazioni per i diritti umani, tra cui Amnesty International, hanno condannato l’iniziativa, sottolineando la natura discutibile di Guantanamo. L’organizzazione ha descritto la struttura come un luogo di “tortura, detenzione a tempo indeterminato senza accusa o processo e altre pratiche illegali”, esortando il presidente a investire nella chiusura della base piuttosto che allargare la sua capacità.

Il clima di terrore e incertezza che circonda i migranti sta crescendo, amplificato da un’ondata di arresti avvenuti sin dal giorno dell’insediamento di Trump, il 20 gennaio. Attualmente, oltre 3.500 persone sono state catturate in diverse città, tra cui Chicago, New York, Denver e Los Angeles. La sensazione di angoscia è palpabile; molti immigrati ora evitano di uscire di casa per paura di essere arrestati.

Byron Sigcho-Lopez, del Consiglio municipale di Chicago, ha descritto la situazione come "un clima di terrore". “Ci sono persone che non vanno più a scuola, al lavoro, nemmeno in ospedale o in chiesa”, ha dichiarato, temendo che i migranti possano essere mandati in un “campo di concentramento”.

La notizia che le persone potrebbero essere trasferite a Guantanamo ha riacceso preoccupazioni legate al passato oscuro della struttura, nota per aver ospitato per anni detenuti in condizioni inumane, incluse persone accusate di terrorismo e casi di detenuti ritenuti innocenti. Negli ultimi anni, l’ex presidente Barack Obama e il presidente Joe Biden avevano tentato senza successo di chiudere il carcere, che ha visto una progressiva diminuzione dei fondi.

Infine, è importante notare che Guantanamo è stata già in passato utilizzata come centro per migranti provenienti da Haiti e Cuba, intercettati in mare prima di raggiungere le coste statunitensi. Con questa nuova misura, Trump sembra riprendere una linea dura nei confronti dell’immigrazione, con possibili conseguenze disastrose per chi cerca semplicemente una vita migliore.