Seviziata per 14 anni: insospettabili sia il carnefice che la salvatrice

Nessuno poteva immaginarlo e ha compromesso definitivamente la vita della ragazzina: ecco chi sono carnefice, salvatrice e i dettagli

A cura di redazionemd
10 febbraio 2025 20:25
Seviziata per 14 anni: insospettabili sia il carnefice che la salvatrice -
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Per quattordici lunghi anni, una bambina ha subito maltrattamenti da parte della madre. Oggi, quella madre è stata condannata a due anni di reclusione dal tribunale di Torino, pena confermata anche in appello. Le umiliazioni e le punizioni inflitte ricordano metodi di disciplina crudeli del passato.

Punizioni disumane per un brutto voto

La vittima, oggi 24enne, ha raccontato in aula gli episodi di violenza subiti sin da quando era alle scuole elementari. Ogni brutto voto era punito con severe umiliazioni: "Dovevo stare in ginocchio su un giornale cosparso di riso o gusci di noci fino a quando il dolore diventava insopportabile. I segni rimanevano per giorni, ma non osavo mostrarli a nessuno per paura che mia madre finisse nei guai".

Cacciata di casa e costretta a firmare un accordo

Il 20 gennaio 2021, all'età di 20 anni, la ragazza è stata cacciata di casa dalla madre, che l’ha obbligata a firmare un documento in cui si impegnava a non chiedere soldi per il mantenimento e a non parlare di lei con amici e parenti. "Con me hai chiuso – le ha detto la donna – hai un minuto esatto per fare una telefonata e chiedere aiuto".

Il salvataggio grazie a un’insegnante

Disperata, la giovane ha chiamato una sua ex insegnante, che l’ha accolta e soprattutto l’ha convinta a rivolgersi alle forze dell’ordine. Quella sera, per la prima volta, ha trovato il coraggio di raccontare tutto: le umiliazioni, le percosse e gli insulti. "Mamma mi ripeteva che avrebbe fatto meglio ad abortire, che non valevo niente e che ero una schifezza di figlia".

Un controllo ossessivo e un gesto di pura violenza

La madre non solo la privava della libertà di uscire con le amiche, ma monitorava ogni suo pensiero. "Ha voluto la password del mio tablet per leggere il mio diario segreto", ha raccontato la ragazza agli inquirenti. Dopo aver letto, la donna ha afferrato la testa della figlia e l’ha sbattuta sullo schermo, frantumandolo.

La condanna e la speranza per il futuro

Oggi, la madre, una donna di 43 anni di origine romena, è stata condannata a due anni di carcere. La giovane, seguita dall’avvocata Caterina Biafora, ha espresso un unico desiderio: "Non voglio che vada in galera, voglio solo vivere finalmente una vita tranquilla".

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