“Un comico augura un ictus a Salvini in diretta | Le scuse che nessuno si aspettava”
Bufera su Propaganda Live: il comico Xhuliano Dule augura un ictus a Salvini, scatenando polemiche e richieste di scuse. Il vicepremier risponde con tristezza. 😲💬
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"Spero che venga un ictus a Salvini": Bufera su una battuta infelice in diretta a Propaganda Live
Roma – Ieri sera, il programma di La7, Propaganda Live, ha vissuto un momento controverso quando il comico albanese Xhuliano Dule ha pronunciato una battuta che ha scatenato una tempesta di reazioni. La frase, “Spero che venga un ictus a Salvini”, è stata accolta con risate e applausi dal pubblico in studio, ma ha immediatamente suscitato indignazione tra i rappresentanti della Lega, il partito del vicepremier e ministro dei Trasporti Matteo Salvini.
Di fronte alla cattiva reazione del pubblico e ai commenti infuocati sui social media, il conduttore Diego Bianchi si è prontamente scusato. “Questo è un programma in diretta, si improvvisa molto e ogni tanto entra qualche battuta infelice. Chiediamo scusa a Salvini che è stato il destinatario”, ha dichiarato Bianchi, enfatizzando l’intenzione del programma di mantenere un tono di rispetto, anche quando si tratta di satira.
Salvini, però, ha risposto in modo sobrio e riflessivo, affermando sui social: “Non mi arrabbio neanche, provo pena e tristezza”. La sua risposta mostra un atteggiamento pacato, ma anche una chiara condanna della battuta infelice. Nell’entrare nel merito, ha sottolineato che "un conto è fare satira, diverso è augurare la morte a qualcuno", evidenziando la linea sottile tra umorismo e insensibilità.
Il comico Dule, durante il suo monologo, aveva collegato il suo riferimento a Salvini a un’esperienza accademica personale: “So che dire albanese e Bocconi nella stessa frase è una cosa che fa venire un ictus a Salvini, o almeno spero”. Il gioco di parole, sebbene intendesse essere una forma di satira, è stato percepito come inappropriato e ha portato a una reazione negativa non solo dall’opinione pubblica ma anche dai esponenti politici.
La situazione solleva interrogativi sulla responsabilità dei comici e dei programmi televisivi nella scelta delle battute, specialmente in un clima politico così polarizzato. La tensione tra libertà di espressione e rispetto umano rimane più attuale che mai, e le recenti affermazioni di Dule alimentano un dibattito che non è destinato a placarsi facilmente.
In un momento in cui il confine tra satira e insulto sembra diventare sempre più sfumato, l’auspicio è che situazioni come questa possano servire da opportunità di riflessione anziché semplici fonti di divisione.