Ambulanze sotto attacco | Il dramma dei soccorritori uccisi mette in discussione le regole umanitarie
Orrore a Gaza: 14 soccorritori tra cui 8 medici uccisi dall'esercito israeliano. Una tragica violazione di diritti umanitari e dignità 🌍💔.

Gaza sotto assedio: 14 soccorritori uccisi dall’esercito israeliano
ROMA – Un nuovo tragico epilogo si manifesta a Gaza, dove sono stati recentemente recuperati i corpi di 14 soccorritori della Mezzaluna Rossa Palestinese (PRCS), tra cui otto medici. Questi operatori, impegnati in missioni di emergenza, erano scomparsi il 23 marzo quando le loro ambulanze erano state attaccate nella località di Al-Hashashin. La notizia è stata confermata dalla PRCS, che in una nota ha descritto il drammatico recupero dei corpi dopo una settimana di silenzio e di accesso negato all’area di Rafah.
Secondo quanto riportato, l’esercito israeliano ha ammesso di aver aperto il fuoco su ambulanze identificate come "veicoli sospetti". Questo attacco ha sollevato forti condanne, e ha rivelato le atrocità che si consumano in un contesto di conflitto già degradato. Altre ambulanze e veicoli di soccorso sono stati trovati distrutti e irriconoscibili, un segnale di quanto le attività umanitarie siano diventate pericolose in territori martoriati dalla guerra.
In un ulteriore sviluppo, la PRCS ha espresso il proprio sciocco disappunto per il ritrovamento del corpo smembrato di Anwar Abdel Hamid al-Attar, capo della missione di soccorso scomparsa. Il ritrovamento evidenzia la brutalità della situazione e l’impatto devastante sulla popolazione locale e sui lavoratori umanitari.
Il Segretario generale della Federazione Internazionale delle Società di Croce Rossa (IFRC), Jagan Chapagain, ha espresso il suo dolore per questa perdita. “Questi operatori dedicati delle ambulanze stavano rispondendo ai feriti. Erano umanitari, riconosciibili grazie ai loro emblemi”, ha sottolineato, richiamando l’attenzione sul fatto che, in tempo di guerra, le norme del diritto umanitario internazionale devono essere rispettate. “I civili e gli operatori umanitari devono essere protetti”, ha aggiunto, evidenziando che questo attacco rappresenta l’incidente più mortale contro i lavoratori della Croce Rossa dal 2017.
Il bilancio di questo conflitto si aggrava ulteriormente: dalla rottura del cessate il fuoco il 18 marzo, sono stati conteggiati 921 palestinesi morti. La Croce Rossa Italiana ha espresso il proprio cordoglio ai familiari delle vittime e ha rinnovato l’appello alla comunità internazionale per un maggiore rispetto delle norme umanitarie anche nelle zone di conflitto.
Questi tragici eventi non solo amplificano la crisi umanitaria a Gaza, ma sollevano anche domande etiche profonde riguardo all’uso della forza e alla protezione delle vite umane in contesti di guerra. La protezione degli operatori umanitari e dei civili deve diventare una priorità assoluta, affinché simili atrocità non possano ripetersi in futuro.