Il Papa avverte: "La legge del più forte ci disumanizza" | Come l'inefficienza degli organismi internazionali rischia di peggiorare la crisi globale!

Il Papa esorta a rinvigorire gli organismi internazionali per affrontare le crisi globali, avvertendo contro il dominio della tecnocrazia. 🌍🙏✨

A cura di Redazione
03 marzo 2025 13:16
Il Papa avverte: "La legge del più forte ci disumanizza" | Come l'inefficienza degli organismi internazionali rischia di peggiorare la crisi globale! -
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Il messaggio politico del Papa: “Miope minare gli organismi internazionali, non sarà la tecnocrazia a salvarci”

Un appello all’unità e alla responsabilità globale in un momento di crisi

ROMA – Nella giornata di oggi, Papa Francesco ha inviato un potente messaggio di riflessione e richiesta di impegno ai partecipanti all’Assemblea generale della Pontificia Academia per la Vita, attualmente in corso presso il Centro Conferenze dell’Augustinianum. Rivolgendosi a un pubblico internazionale, il Santo Padre ha evidenziato l’importanza di affrontare le crisi globali con un approccio collettivo e inclusivo.

“Davanti a una crisi complessa e planetaria, siamo sollecitati a valorizzare gli strumenti che abbiano una portata globale”, esordisce Francesco, richiamando l’attenzione sulla necessità di ripensare l’utilizzo degli organismi internazionali, che negli ultimi anni hanno mostrato segni di “progressiva irrilevanza”. Questo fenomeno, secondo il Papa, è alimentato da posizioni miope che si concentrano sulla protezione di interessi nazionali piuttosto che sull’impegno per il bene comune.

“Dobbiamo continuare a impegnarci con determinazione per organizzazioni mondiali più efficaci”, sottolinea Francesco, auspicando una ristrutturazione di queste entità con maggiore autorità per affrontare temi cruciali come lo sradicamento della fame e la difesa dei diritti umani. Per il Papa, “si tratta di un compito urgente che riguarda l’umanità intera”, evidenziando così un invito alla cooperazione in un contesto di crescente sfiducia.

Il Pontefice ha inoltre espresso una profonda critica alla “deregulation utilitarista e neoliberista”, avvertendo che questo approccio conduce all’instaurazione della “legge del più forte”, la quale disumanizza le relazioni e alimenta le disuguaglianze. “Non sarà la tecnocrazia a salvarci”, ha ammonito, prospettando la necessità di una rielaborazione del nostro modo di intendere la creazione e il suo continuo evolversi.

Citando il pensatore Teilhard de Chardin, “mi chiedo se non sia necessario che qualcuno lanci il sasso nello stagno”, Francesco invita a prendere iniziative coraggiose, anche a rischio di conseguenze personali, per generare un cambiamento significativo. Questo richiamo al dialogo interdisciplinare è un invito a rompere i confini del pensiero tradizionale e ad abbracciare approcci innovativi nella ricerca di soluzioni.

Infine, il Papa ha richiamato l’importanza della speranza in questo processo. “La speranza è l’atteggiamento fondamentale che ci sostiene nel cammino”, ha affermato, sottolineando che essa non è mera attesa, ma slancio verso un futuro migliore, trascendendo i confini individuali per abbracciare un destino comune.

In un contesto globale difficoltoso, il messaggio del Papa si configura come un appello pressante per un rinnovato impegno verso la cooperazione internazionale, affinché gli organismi globali possano recuperare la loro centralità e il loro operato possa nuovamente concentrarsi sul bene collettivo.

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