Un serpente a bordo di un treno | La verità che nessuno si aspettava!
Serpente del Grano bloccato da un treno ad Ancona! 🐍 Catturato in sicurezza, sarà affidato a esperti. Scopri i dettagli di questa curiosa avventura! 🚆✨
Identificato e catturato il serpente che ha bloccato un treno ad Ancona
Un inusuale episodio ha scosso la routine quotidiana dei viaggiatori nella tratta ferroviaria che collega Ancona a Milano. Un serpente, poi identificato come un innocuo “Serpente del Grano” (Pantherophis guttatus), ha causato un’imprevista interruzione del servizio, suscitando il panico tra i passeggeri del treno Alta Velocità 8814.
La scena del “crimine”
L’animale in questione, che si è improvvisamente manifestato sul pavimento del convoglio, ha reso necessaria l’evacuazione dei passeggeri per garantire la loro sicurezza. Nonostante l’intervento di forze dell’ordine e tecnici specializzati, il serpente è riuscito a eludere la cattura all’arrivo del treno in Centrale, complicando ulteriormente la situazione.
La caccia al serpente
All’arrivo alla stazione di Milano, la situazione ha richiesto l’azione congiunta del personale di Trenitalia e del Nucleo Carabinieri Cites, specializzati nella gestione delle specie protette. Dopo un’accurata ricerca, i militari hanno individuato il serpente nascosto in un vano della parte bassa di alcuni sedili, riuscendo infine a metterlo in sicurezza.
Un finale sereno
Il “Serpente del Grano”, originario del Messico e degli Stati Uniti, si è rivelato in buone condizioni di salute dopo la cattura. Attualmente, l’animale è stato riposto in una teca idonea al trasporto e sarà trasferito a centri specializzati per la gestione di questi esemplari. Questo evento bizzarro, sebbene causa di ansia momentanea per i viaggiatori, si è concluso senza incidenti e con una risoluzione pacifica.
In un’epoca in cui le notizie tendono a essere drammatiche, questo episodio offre un tocco di leggerezza, dimostrando come anche un serpente possa diventare il protagonista inatteso di una giornata inizialmente ordinaria.
