Chef ambientalisti fuggono in Guatemala lasciando 158 barili di rifiuti: è tutto un inganno?

Scopri la sorprendente storia di chef danesi in fuga in Guatemala, abbandonando un eco-resort e 158 barili di cacca in Svezia! 🌍💩✈️

A cura di Redazione
08 aprile 2025 11:10
Chef ambientalisti fuggono in Guatemala lasciando 158 barili di rifiuti: è tutto un inganno? -
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Coppia di chef danesi in fuga in Guatemala: la storia di un eco-resort trasformato in incubo

ROMA – Dalla celebrazione del lusso sostenibile alla clamorosa fuga in Guatemala. Flemming Hansen e Mette Helbæk, una coppia di chef danesi noti per il loro impegno ambientalista, si sono trovati al centro di un’incredibile vicenda. Il loro eco-resort, Stedsans in the Woods, situato nel sud della Svezia, ha dichiarato fallimento, lasciandosi alle spalle una vera e propria crisi: 158 barili pieni di feci umane e un debito da milioni.

L’amore per la natura e la cucina li aveva spinti a lasciare Copenaghen, abbandonando i fasti dei ristoranti trendy per cercare un contatto più autentico con l’ambiente. Così, era nata l’idea di creare un rifugio ecologico, composto da 16 cottage di legno immersi nel verde, dove gli ospiti potevano vivere un’esperienza di vero “lusso consapevole”. Tuttavia, la patina idilliaca che ricopriva il loro progetto nascondeva una realtà ben diversa.

Secondo un’inchiesta condotta dai quotidiani svedesi Dagens Nyheter e Politiken, Hansen e Helbæk sono scomparsi da mesi, lasciando non solo tonnellate di rifiuti, ma anche una serie di animali alla mercé del freddo e debiti consistenti nei confronti del fisco svedese, che ammontano a circa 6 milioni di corone (oltre 500.000 euro). Il resort ha dichiarato fallimento a marzo, segnando la fine di un sogno che si è trasformato in un incubo economico.

La coppia, già in fuga dal fisco danese, si era trasferita in Svezia nel 2016, ma, come rivelato dall’inchiesta, non è riuscita a raccogliere le forze per affrontare le difficoltà fiscali e burocratiche locali. Il loro desiderio di creare un "Eden sostenibile" è stato sopraffatto dal debito e dalle restrizioni. Pur di non affrontare le conseguenze della propria situazione, hanno scelto di partire per il Guatemala, dove hanno avviato una nuova attività ricettiva, ignari della polemica che li attendeva.

In risposta alle critiche, i due chef hanno pubblicato un comunicato sul loro sito web, nel quale affermano: “Siamo imprenditori guidati dall’anima, ma fare impresa in un Paese con una tassazione altissima e una burocrazia implacabile è impossibile”. Un modo per spiegare la scelta di lasciare alle spalle non solo il loro resort, ma anche una serie di problemi fiscali irrisolti.

Questa storia non è solo un racconto di fallimento imprenditoriale, ma si pone come una metafora della fragilità dei sogni e delle ambizioni. Il viaggio di Hansen e Helbæk, da ristoratori celebri a fuggitivi, mette in luce le sfide che possono celarsi dietro le iniziative più lodevoli, dove l’amore per la natura collide con le dure leggi della finanza e del dovere civico. Una lezione, forse, per tutti coloro che aspirano a trasformare la propria passione in un’impresa.

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