Striscia la notizia compie 37 anni | Scopri come un tg satirico è diventato un'istituzione internazionale!

Scopri il design innovativo di Striscia la notizia con Vittoria Ricci, curatrice del museo dedicato a questo iconico tg satirico! 🎨📺✨

A cura di Redazione
12 aprile 2025 14:13
Striscia la notizia compie 37 anni | Scopri come un tg satirico è diventato un'istituzione internazionale! -
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Vittoria Ricci: Il design del linguaggio televisivo di "Striscia la notizia"

La figura di Vittoria Ricci si erge come un ponte tra design e comunicazione all’interno del panorama mediatico italiano. Nella suggestiva Sala Napoleonica dell’Accademia di Belle Arti di Milano, il 10 aprile 2025, la curatrice del Museo di "Striscia la notizia" ha presentato un interessante incontro dedicato al linguaggio televisivo del noto tg satirico, ideato nel 1988 dal padre Antonio Ricci.

"Striscia è un programma che cerca di risolvere i problemi e andare incontro alle esigenze delle persone", ha spiegato Vittoria, sottolineando l’approccio funzionale della trasmissione. La ricercatezza estetica di "Striscia", profusa nei suoni, nei colori e nelle forme, colloca al centro delle sue inchieste l’ascoltatore, con l’obiettivo di rimanere attuali e rinnovarsi costantemente, anche attraverso tematiche di sostenibilità.

Il contesto in cui si è svolto l’incontro era particolarmente evocativo, coincidente con il periodo del Salone del Mobile e del Fuorisalone, eventi di primo piano per le sperimentazioni di design. "Ci battiamo affinché le cose che non funzionano vadano meglio", ha aggiunto Ricci, enfatizzando l’aspetto civico e politico del programma, che si è affermato nel corso degli anni come un’istituzione culturale.

Durante la sessione, curata dai docenti Laura Tettamanzi e Antonio Ciurleo, è stato proiettato un video celebrativo dei 30 anni di "Striscia", evidenziando il suo scopo principale: "far divertire la gente facendo un programma di inchiesta". Un messaggio forte e chiaro che riassume lo spirito del format.

Chi è Vittoria Ricci? La curatrice ha espresso il suo percorso personale e professionale, definendosi una "figlia degenere" che ha deciso di abbandonare le strade convenzionali nello studio per dedicarsi al lavoro. Le sue esperienze, spazianti dall’ufficio stampa alla gestione, dimostrano una contaminazione di competenze nel mondo dello spettacolo, preparando così il terreno per il museo che oggi rappresenta una testimonianza unica nel suo genere.

Questa struttura museale, dedicata esclusivamente a una trasmissione televisiva, ha preso vita attraverso un’importante opera di recupero. "Abbiamo riscoperto materiali pronti per il macero e li abbiamo riportati alla luce", ha affermato Vittoria, confermando l’importanza del museo come strumento di educazione e memoria storica.

Un elemento cruciale del discorso è stato l’approccio all’impatto sociale e giuridico di "Striscia", che ha affrontato oltre 400 cause legali, tutte vinte. "Siamo un programma di denuncia e veniamo denunciati ma non abbiamo mai perso una causa", ha rimarcato con orgoglio Ricci, mostrando la resilienza della trasmissione di fronte alle difficoltà.

Con la crescente importanza dei social media, Vittoria ha evidenziato che "Striscia ha inventato i meme!", testimoniando l’abilità del programma di adattarsi ai nuovi tempi sfruttando il potere virale delle piattaforme digitali. Anche dinanzi alle critiche, ha difeso la libertà di espressione e ironia del programma, rimarcando l’importanza di non lasciarsi influenzare negativamente da commenti superficiali.

Il museo di "Striscia", gestito da Vittoria Ricci, non è solo un archivio di reperti storici ma un luogo di incontro dove il passato e il presente si fondono, suscitando emozioni nei visitatori. La passione di Ricci per la storia del programma e per la ricerca creativa continua a brillare, dimostrando come il design di "Striscia la notizia" sia intrinsecamente legato a un linguaggio televisivo innovativo e rilevante.

In conclusione, il lavoro di Vittoria Ricci rappresenta non solo la continuazione di un’eredità artistica e culturale, ma anche una visione verso un futuro in cui il design e la comunicazione possono dialogare in modi sempre nuovi.

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