Un bambino con braccia amputate vince il premio Foto dell'anno | Perché il potere delle immagini può cambiare il mondo?

Scopri la toccante storia di Mahmoud, il bambino palestinese con le braccia amputate, immortalato dalla fotoreporter Samar Abu Elouf 🌍📸✊.

A cura di Redazione
17 aprile 2025 14:54
Un bambino con braccia amputate vince il premio Foto dell'anno | Perché il potere delle immagini può cambiare il mondo? -
Condividi

World Press Photo 2025: Mahmoud Ajjour, il simbolo della sofferenza infantile in guerra

ROMA – Il prestigioso premio ‘Foto dell’anno’ del World Press Photo 2025 è stato assegnato alla fotoreporter palestinese Samar Abu Elouf. La sua toccante immagine, intitolata ‘Mahmoud Ajjour, 9 anni’, ritrae un bambino che ha subito enormi perdite fisiche e psicologiche a causa del conflitto israelo-palestinese. La foto, scattata il 28 giugno 2024, mostra il piccolo Mahmoud, che ha subito l’amputazione di entrambe le braccia in un attacco a Gaza City avvenuto nel marzo dello stesso anno.

Questa immagine è diventata un potente simbolo della vulnerabilità dei bambini in contesti di guerra. Mahmoud, che ha affrontato questa tragedia mentre cercava di incoraggiare la sua famiglia a fuggire da un assalto, si è ritrovato in una situazione di estrema difficoltà. Ora, dopo essere stato evacuato in Qatar, sta cercando di adattarsi a una nuova vita, imparando a utilizzare i suoi piedi per gestire alcune delle attività quotidiane più basilari.

“Il sogno di Mahmoud è semplice: vuole le protesi e vivere come un qualsiasi altro bambino”, afferma la fotografa, che ha condiviso il suo doloroso percorso. Grazie alle cure che ha ricevuto, il piccolo sta facendo progressi, ma resta evidente che le cicatrici emotive e fisiche di una guerra continua pesano su di lui.

Il rapporto dell’Agenzia delle Nazioni Unite rivela che i bambini sono particolarmente colpiti dai conflitti armati. A dicembre 2024, Gaza registrava il maggior numero di bambini amputati pro capite a livello mondiale. Questo dato allarmante sottolinea l’urgenza di un intervento internazionale per proteggere i diritti e la vita dei più giovani coinvolti nelle guerre.

La giuria del premio ha lodato la fotografia di Abu Elouf, affermando che “parla dei costi a lungo termine della guerra, dei silenzi che perpetuano la violenza e del ruolo cruciale del giornalismo nell’esporre queste realtà”. L’immagine riesce a trasmettere il dolore umano e le conseguenze di un conflitto che colpiscono in modo sproporzionato i civili e, in particolare, i bambini, gettando luce su traumi che resteranno indelebili.

Ma chi è Samar Abu Elouf? È una fotoreporter autodidatta, la cui carriera è iniziata nel 2010. Da quell’anno, ha dedicato la sua vita a documentare la vita quotidiana in Gaza, portando alla luce le sfide e gli effetti devastanti del conflitto. La sua capacità di catturare l’essenza umana in situazioni disperate le ha permesso di collaborare con importanti testate internazionali come il New York Times e Reuters.

Il riconoscimento ricevuto da Abu Elouf non è solo un traguardo personale. Rappresenta anche una chiamata all’azione, affinché il mondo non si dimentichi di ciò che accade in terre devastate dalla guerra e delle vite stravolte come quella di Mahmoud Ajjour.

✅ Fact CheckFONTE VERIFICATA

Le migliori notizie, ogni giorno, via e-mail

Gazzetta Social sui social