Dazi del 100% sui film stranieri | Trump va alla guerra contro Hollywood!

Trump lancia la sua crociata contro i film stranieri: dazi del 100% per proteggere la sicurezza nazionale. Cosa ne pensi? 🎬🇺🇸

A cura di Redazione
05 maggio 2025 16:12
Dazi del 100% sui film stranieri | Trump va alla guerra contro Hollywood! -
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Trump contro i film “stranieri”: “Dazi del 100%, sono una minaccia alla sicurezza nazionale”

ROMA – Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha gettato un nuovo campo di battaglia culturale, annunciando l’intenzione di imporre dazi del 100% su tutti i film “prodotti all’estero”. Questa mossa, definita da molti come un atto di patriottismo muscolare, è motivata dalla convinzione che tali produzioni rappresentino una minaccia alla sicurezza nazionale.

La proposta, affidata a Jamieson Greer, rappresentante per il Commercio, si propone di colpire ogni pellicola con un “DNA internazionale”. Non ci sono eccezioni dichiarate, il che lascia in sospeso molti interrogativi. Rientreranno sotto questi dazi anche le produzioni ibride, i film girati in località estere, o persino quelli con effetti speciali realizzati in paesi come la Repubblica Ceca? La confusione regna sovrana.

La Motion Picture Association, lobby dei grandi studi hollywoodiani, non ha rilasciato commenti ufficiali sulla questione. Tuttavia, i numeri parlano chiaro: nel 2023, l’industria cinematografica americana ha registrato un saldo positivo nei principali mercati globali. L’America, insomma, continua a vendere cinema piuttosto che importarlo. Ma questo dato sembra sfuggire alla comprensione di Trump.

In un’epoca in cui il settore cinematografico si interroga sulle sue sfide e opportunità globali, il provvedimento proposto dal presidente potrebbe rivelarsi più dannoso che benefico, non solo per la cultura americana, ma anche per l’industria stessa. La direzione di questa guerra commerciale implica che i confini del cinema stiano diventando sempre più labili, rispecchiando le tensioni politiche in atto.

In un mondo sempre più interconnesso, la domanda rimane: quanto può un governo realmente controllare la creatività e l’arte? L’industria cinematografica attenderà da vicino gli sviluppi, mentre il dibattito sui dazi e sulla sicurezza nazionale continua a infiammare gli animi.

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