“Mamma denuncia: la preside riduce le ore di sostegno ai ragazzi disabili | Un gesto che può cambiare tutto per Nicolò”
Preside a Mestre taglia ore di sostegno per i bimbi disabili. Una mamma denuncia: il supporto è fondamentale per l'autonomia di Nicolò. 📚💔

La preside taglia le ore di sostegno ai bambini disabili: la denuncia di una mamma a Mestre
Venezia – Una mamma di Mestre, Guendalina, ha lanciato un appello accorato: la preside della Scuola primaria G. Leopardi ha deciso di ridurre le ore di sostegno per gli alunni con disabilità, in particolare per suo figlio Nicolò, 8 anni, affetto da un disturbo dello spettro autistico moderato, disprassia totale e sindrome di Tourette.
Un percorso di sfide e conquiste
Guendalina racconta che Nicolò ha avuto difficoltà sin dalla nascita, non riuscendo a stare seduto e non parlando fino ai due anni. Oggi, nonostante le sfide, il bambino ha raggiunto traguardi importanti grazie a un costante impegno da parte della famiglia e dell’insegnante di sostegno, ricevendo 22 ore settimanali di assistenza. “Il sostegno è indispensabile per poter andare avanti nel migliore dei modi,” sottolinea la madre.
La decisione controversa della dirigente
Pochi giorni fa, la preside ha convocato le famiglie di alunni con disabilità per comunicare la decisione di ridurre le ore di sostegno a 16,5, sulla base dell’idea che ciò darebbe una “spinta positiva” per l’autonomia dei bambini. “La dirigente sostiene che siamo noi genitori a non volere che i nostri figli diventino autonomi,” continua Guendalina, evidenziando come questa affermazione sia non solo ingiusta, ma anche lesiva del lavoro svolto da famiglie e insegnanti.
L’opinione dei terapisti e i prossimi passi
I terapisti che seguono Nicolò hanno già espresso parere negativo su questa decisione e, a breve, ci sarà un incontro con il Gruppo di Lavoro per discutere le necessità del bambino anche in vista del nuovo anno scolastico. Guendalina teme che la dirigente, che non conosce a fondo le esigenze di Nicolò, possa mantenere la sua posizione. “Siamo pronti a fare ricorso se non dovesse rispettare le ore di sostegno necessarie,” afferma con determinazione.
Un futuro incerto ma pieno di speranze
“Nicolò ama la scuola e un cambiamento improvviso potrebbe destabilizzarlo,” afferma la madre, descrivendo un bambino dolcissimo e affettuoso con la sorellina, ma anche sensibile ai rumori e agli ambienti affollati. Guendalina esprime una visione positiva del futuro: “Vedo mio figlio integrato nella società e penso che possa diventare un buon adulto. Bisogna solo dargli la possibilità di diventarlo.”
La decisione della preside di ridurre le ore di sostegno non solo mette in discussione il percorso educativo di Nicolò, ma solleva interrogativi più ampi riguardo all’attenzione e alla sensibilità delle istituzioni verso le necessità dei bambini con disabilità. Un tema che merita una riflessione profonda e immediata.