Moratti rivela: “Rifiutai il sindaco di Milano” | Un peccato storico o una scelta saggia?
Massimo Moratti compie 80 anni e rivela il suo "peccato": non essere diventato sindaco di Milano. Scopri aneddoti tra calcio e politica! ⚽🌆✨

Massimo Moratti compie 80 anni: il rifiuto della politica come un “peccato”
ROMA – Massimo Moratti, ex presidente dell’Inter e figura straordinaria del panorama sportivo e imprenditoriale italiano, celebra venerdì il suo ottantesimo compleanno. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Moratti si è lasciato andare ai ricordi, riflettendo sulle sue esperienze tra calcio, politica e l’evoluzione di Milano.
Una delle rivelazioni più sorprendenti riguarda una proposta che gli cambiò la vita. “Il Cardinal Martini mi chiese di fare il sindaco di Milano. Eppure, ho rifiutato. Questo lo vivo come un peccato”, confessa Moratti, rivelando il dispiacere di non aver accolto l’invito di un uomo che ammirava profondamente. Il cardinal Martini, con il suo approccio affettuoso e gentile, lo aveva incoraggiato a mettersi al servizio della città, ma Moratti sentiva di dover rimanere concentrato sul lavoro in azienda per la sua famiglia.
Moratti non ha solo rifiutato l’offerta di Martini, ma anche altre proposte politiche. “Ho declinato anche una richiesta di Veltroni. E anche Berlusconi mi volle come sindaco, con un certo affetto nei toni”, racconta, sottolineando la sua preferenza per la stabilità e la continuità rispetto a un coinvolgimento politico diretto.
Passando al tema del calcio, che ha sempre rivestito un ruolo centrale nella sua vita, Moratti affronta la questione della vendita dell’Inter. “Sono stati motivi economici a portare alla cessione delle squadre”, spiega, evidenziando la crescita esorbitante dei costi nel calcio. Moratti riflette sulla situazione attuale, affermando che “un gruppo familiare, una proprietà precisa, sono comunque un punto di riferimento più semplice” per una squadra che ambisce a vincere.
Il calcio, per Moratti, non è solo sport; è stato anche un’esperienza formativa. “Il calcio mi ha dato tantissimo, perché aiutava a decidere velocemente”. Ricorda momenti cruciali, come la tensione con l’ex allenatore Mancini e un episodio iconico con Maradona. “I giornalisti si aspettavano che uscissi di casa con Mancini, e invece uscii con Maradona che era passato a salutarmi. Che spettacolo”, conclude con nostalgia.
Mentre il mondo intero celebra il raggiungimento di un traguardo personale per Moratti, il suo sguardo rimane fiero sulla Milano che ha amato e sulla carriera che ha costruito, segnata da scelte coraggiose e passione duratura.