Operazione Shock a Gaza | Il piano di Netanyahu sorprende e divide l'opinione pubblica!

Scopri la nuova operazione militare israeliana a Gaza: Netanyahu annuncia lo spostamento della popolazione per "protezione". đŸŒđŸ’„

A cura di Redazione
05 maggio 2025 23:21
Operazione Shock a Gaza | Il piano di Netanyahu sorprende e divide l'opinione pubblica! -
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Verso una nuova massiccia operazione dell’esercito israeliano a Gaza

ROMA – Il conflitto in Medio Oriente entra in una nuova fase con l’approvazione del ‘Piano per la conquista di Gaza’ da parte del gabinetto di sicurezza israeliano. In un video trasmesso su X, il primo ministro Benjamin Netanyahu ha annunciato un’intensa operazione militare destinata a sconfiggere Hamas. Pur non specificando i dettagli territoriali dell’intervento, ha ribadito l’intenzione di tutelare la popolazione palestinese, sottolineando che gran parte di essa “verrà spostata, per la sua stessa protezione”.

L’IDF (Forze di Difesa Israeliane) ha confermato i preparativi per lo sgombero completo della parte settentrionale della Striscia di Gaza. Secondo quanto riportato da fonti di sicurezza di alto livello e confermato dal The Jerusalem Post, i civili saranno trasferiti a sud, dove inizierà un nuovo programma di aiuti umanitari.

Intanto, l’esercito israeliano ha comunicato nuovi attacchi lungo la costa dello Yemen, colpendo i siti associati agli Houthi. L’IDF ha dichiarato che i luoghi attaccati nel porto di Hudaydah rappresentano una fonte centrale di rifornimento per i miliziani, utilizzati per il trasferimento di armi iraniane. È stato colpito anche l’impianto di cemento ‘Bajil’, cruciale per la costruzione di tunnel e infrastrutture terroristiche.

Questo sviluppo rappresenta un ulteriore passo nel delicato equilibrio delle tensioni regionali, mentre la comunità internazionale osserva con apprensione gli eventi in corso. L’esercito ha garantito che “l’attacco ai siti delle infrastrutture terroristiche ù stato condotto con precisione”, adottando misure per mitigare eventuali danni collaterali nel porto.

La situazione, già instabile, si complica ulteriormente con questa escalation, lasciando la popolazione civile in una precarietà sempre maggiore. La risposta della comunità internazionale e l’impatto di queste operazioni sui civili rimangono un tema cruciale di discussione.

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