Petrus Romanus in arrivo? | Perché un Papa con questo nome potrebbe segnare la fine del mondo!

Scopri perché il prossimo Papa dovrebbe evitare il nome Pietro, secondo la profezia di Malachia. Curiosità e misteri dal Conclave! 🕊️🔮

A cura di Redazione
07 maggio 2025 19:48
Petrus Romanus in arrivo? | Perché un Papa con questo nome potrebbe segnare la fine del mondo! -
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Il nuovo Papa? Meglio che non si faccia chiamare Pietro: Lo dice la Profezia

ROMA – In un momento storico che si avvicina all’elezione di un nuovo pontefice, la questione delle profezie che circondano il Conclave torna a farsi sentire. Una delle più celebri è sicuramente quella attribuita a San Malachia, la quale prevede l’ultimo Papa, noto come "Petrus Romanus", che regnerà in un’epoca di gravi tribolazioni per la Chiesa e la città di Roma.

La profezia recita: "Pietro Romano, che pascolerà il gregge tra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta e il Giudice tremendo giudicherà il suo popolo." Questo annuncio biblico evoca un’esistenza di sfide e la prospettiva di un giudizio finale, delineando uno scenario apocalittico.

Un elenco di 112 motti

La cosiddetta "profezia di Malachia" non è altro che un elenco di 112 motti latini che, secondo la tradizione, si riferiscono a tutti i pontefici da Celestino II fino a Francesco. Ogni motto, infatti, non menziona direttamente i nomi, ma fornisce indizi in forma di frasi enigmatiche che storici e appassionati hanno cercato di interpretare nel tempo.

Selezione e significato dei motti

Tra i motti, troviamo espressioni come "Comes signatus" e "Lumen in coelo", il che dimostra quanto siano stati creativi i contenuti associati a discussioni ecclesiastiche. Tuttavia, ciò che desterà preoccupazione è la previsione che un “Petrus Romanus” seguirà Francesco e che il suo regno coinciderei con la fine del mondo. Questo porta a suggerire che i nuovi eletti dovrebbero evitare di utilizzare il nome “Pietro” per non sollevare allarmismi.

La verità sulle profezie

Tuttavia, non c’è motivo di allarmarsi. Molti storici concordano nel considerare la profezia di San Malachia come un falso, probabilmente redatto nel ‘500 per influenzare il conclave del 1590. Secondo esperti come quelli di Geopop, le incongruenze evidenti nella lista dei motti dimostrano che essa non può essere autentica.

La tradizione sostiene che gli unici motti attendibili riguardano i pontefici precedenti al 1580, mentre quelli successivi sono vaghi e interpretabili in molteplici modi, somigliando più a oroscopi che a profezie concrete.

Curiosità sui cardinali papabili

Nonostante queste rassicurazioni, è curioso notare che uno dei cardinali papabili, il cardinale Parolin, porta proprio il nome di Pietro. Sebbene non sia il nome scelto in caso di elezione, il richiamo simbolico è innegabile e aggiunge un ulteriore strato di mistero a una situazione già di per sé complessa.

In conclusione, sebbene le profezie possano affascinare e spaventare, la realtà è che non vi è motivo di temere la fine del mondo, a meno che non si viva con un po’ di superstizione e preoccupazione per le antiche scritture. Al momento, la Chiesa continua a guardare al futuro con speranza e determinazione.

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