Tregua a Gaza in arrivo? | Scopri perché è più vicino di quanto pensi!
Inviato Usa per il Medio Oriente ottimista su una tregua a Gaza, ma le violenze continuano. Scopri gli ultimi sviluppi! 🌍✌️

L’inviato Usa per il Medio Oriente Witkoff: “Ho buone sensazioni su una tregua a Gaza”
ROMA – "Ho buone sensazioni su una tregua temporanea e una risoluzione duratura del conflitto": con queste parole, Steve Witkoff, l’inviato speciale degli Stati Uniti per il Medio Oriente, ha espresso il suo ottimismo dalla Casa Bianca. Witkoff ha sottolineato che, se entrambe le parti coinvolte nel conflitto si muoveranno anche solo di poco, potremmo essere vicini a un accordo già nei prossimi giorni.
Dopo un incontro con i capi di Hamas a Doha, Witkoff ha riferito di aver negoziato un potenziale “cessate il fuoco permanente”, il ritiro totale delle forze israeliane da Gaza e un accesso “senza ostacoli” per gli aiuti umanitari. Tuttavia, il governo israeliano ha immediatamente smentito queste affermazioni, definendole “propagandistiche”. Una fonte ufficiale di Tel Aviv ha dichiarato che la proposta di Hamas è “inaccettabile” sia per Israele che per l’amministrazione americana, indicando che mentre Israele potrebbe considerare la proposta di Witkoff, Hamas continua a rimanere ferma nel suo rifiuto.
Stanno circolando nuovi dettagli su una bozza di accordo. Secondo la testata Drop Site, si prevede il rilascio di cinque ostaggi israeliani nel primo giorno di pace e altri cinque il settimo giorno dall’inizio delle operazioni di cessazione. Inoltre, ci sarebbero misure per la restituzione dei corpi di diciotto ostaggi deceduti e un meccanismo per garantire la distribuzione degli aiuti umanitari sotto l’egida delle Nazioni Unite. È previsto che il rispetto dell’accordo venga garantito direttamente dal presidente Donald Trump, aprendo così la strada a negoziati per un accordo di pace definitivo.
Tuttavia, questo clima di speranza è ostacolato da violenze continue. Nella notte, attacchi a Gaza hanno causato la morte di decine di persone, mentre il governo israeliano ha dato il via libera a 22 nuovi insediamenti nella Cisgiordania occupata. Le notizie di oggi riportano anche attacchi da parte di coloni israeliani contro la popolazione palestinese, evidenziando un deterioramento della situazione sul campo.
Alcuni eventi inquietanti sono segnalati dall’agenzia palestinese Wafa: l’esercito israeliano ha emesso ordini di demolizione di abitazioni a Silwan, un sobborgo di Gerusalemme, e ad Al-Mughayyir, dove durante un raid tre civili sono rimasti feriti, tra cui un bambino. Violenti scontri si svolgono anche in aree come Hebron e Nablus, con accuse di distruzione di coltivazioni e infrastrutture pubbliche da parte delle forze israeliane.
La situazione resta pertanto complessa e volatile, con gli occhi del mondo puntati su un possibile accordo che, se realizzato, potrebbe portare a una tanto attesa stabilizzazione della regione.