35.000 al Pride di Budapest nonostante il divieto di Orban | Ecco chi sfida l’autorità e il potere dell’amore!

A Budapest, 35.000 persone si uniscono al Pride nonostante il divieto di Orban. Elly Schlein dichiara: L'amore non si vieta! 🌈✊

A cura di Redazione
28 giugno 2025 15:52
35.000 al Pride di Budapest nonostante il divieto di Orban | Ecco chi sfida l’autorità e il potere dell’amore! -
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A Budapest migliaia al Pride vietato da Orban

Un messaggio di coraggio e unità ha risuonato tra le strade di Budapest, dove si è svolto un Pride nonostante il divieto imposto dal premier ungherese Viktor Orban. La manifestazione ha visto la partecipazione di circa 35mila persone, incluse numerose delegazioni italiane e circa 70 parlamentari europei, tra cui il leader del Partito Democratico Elly Schlein e il leader di Azione Carlo Calenda.

Il coraggio di una comunità

Il Pride si è svolto nel pomeriggio, sfidando le minacce del premier Orban che aveva preannunciato "conseguenze legali" per quanti avessero deciso di partecipare. Tuttavia, i manifestanti, provenienti anche da altri paesi europei, hanno dimostrato una straordinaria determinazione nel difendere i diritti della comunità LGBTQIA+.

A sostenere i partecipanti c’era il sindaco di Budapest, Gergely Karácsony, che ha affermato su Facebook: “Dimostreremo il potere dell’amore contro gli hater.” Il sindaco ha promesso un impegno per garantire la sicurezza del corteo, promettendo un’adeguata assistenza e il mantenimento dell’ordine pubblico da parte delle forze di polizia.

Le minacce dell’ultradestra

Tuttavia, la manifestazione non è stata priva di tensione. Militanti dell’ultradestra, appartenenti al partito estremista Patria Nostra, hanno organizzato una contromanifestazione. Questi hanno bloccato il ponte Szabadság, una delle tappe del corteo, dimostrando così il contrasto ideologico e sociale presente nel paese.

Le voci italiane al Pride

La segretaria del PD, Elly Schlein, ha dichiarato: “Non si può vietare l’amore per legge.” Con un forte messaggio di solidarietà, ha sottolineato che la lotta per i diritti in Ungheria è anche una battaglia per i diritti di tutti in Europa. “Quando si colpiscono i diritti di qualcuno, si colpiscono i diritti di tutte e tutti noi”, ha aggiunto, ribadendo l’importanza dell’unità in questo momento di crisi.

Anche Carlo Calenda ha partecipato attivamente, informando i suoi seguaci sui social: “L’Europa si fonda sullo Stato di diritto e non accetteremo passivamente la deriva autoritaria di Orban.” La sua delegazione ha rappresentato un chiaro segnale di opposizione contro le politiche repressive del governo ungherese.

Un futuro di speranza

Nonostante le sfide, il Pride di Budapest si è trasformato in una celebrazione di resilienza e speranza. I partecipanti hanno dimostrato che l’amore e la lotta per i diritti fondamentali non possono essere silenziati. Con un messaggio chiaro e unito, la comunità ha affermato che il cambiamento è possibile, e che nessun divieto può fermare la volontà di vivere liberamente.

La lotta continua e le strade di Budapest resteranno un simbolo di resistenza e determinazione, dove "no pasarán" rimarrà una frase di battaglia per tutti coloro che credono nell’uguaglianza e nella dignità umana.

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