Cassazione boccia il Dl Sicurezza | La polizia rivela: "Ecco perché questa legge è un errore fatale"

Cassazione boccia il Dl Sicurezza: il sindacato di polizia sottolinea le criticità. Per una vera sicurezza servono investimenti reali. 🚓⚖️✨

A cura di Redazione
29 giugno 2025 11:22
Cassazione boccia il Dl Sicurezza | La polizia rivela: "Ecco perché questa legge è un errore fatale" -
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Il no della Cassazione al Dl Sicurezza: il sindacato della Polizia avverte

ROMA – La Corte di Cassazione ha recentemente bocciato il decreto sicurezza del Governo Meloni, aprendo un dibattito acceso sul futuro della normativa in materia di sicurezza in Italia. A rispondere a questa decisione è il sindacato di polizia Silp Cgil, che ha espresso il proprio sostegno alle osservazioni della Corte, ritenendole in perfetta sintonia con le criticità già sollevate nel corso dell’audizione parlamentare.

Il segretario generale del Silp Cgil, Pietro Colapietro, ha dichiarato che “le considerazioni della Cassazione dimostrano come questa modalità di approvare norme così importanti tramite decreto, a costo zero per fare propaganda, sia un grave errore del governo”. Secondo Colapietro, è fondamentale che ogni legge venga elaborata con un metodo rigoroso e meticoloso, piuttosto che tramite decretazioni di urgenza che possono compromettere la credibilità del sistema giuridico.

Criticità rilevate dalla Cassazione

Tra le problematiche evidenziate dalla Corte, il segretario ha sottolineato in particolare la creazione di nuovi reati, come il blocco stradale e il divieto di manifestare, ritenuti poco chiari e a rischio di illegittimità. “La possibilità di agenti dei servizi segreti di creare gruppi terroristici è un inedito e sproporzionato passo indietro”, ha aggiunto Colapietro, sottolineando che queste misure minano i principi fondamentali di legalità e controllo democratico.

In merito alle nuove fattispecie di reato, il sindacato ha espresso forti preoccupazioni, in particolare riguardo alla resistenza passiva nelle carceri, che potrebbe portare a interpretazioni e applicazioni problematiche della legge.

Investire nella sicurezza

Un altro punto cruciale sollevato da Colapietro riguarda il finanziamento della sicurezza. “La sicurezza reale si costruisce investendo su risorse concrete: organici e assunzioni in primis”, ha affermato, ricordando che la polizia e i carabinieri stanno affrontando una crescente diminuzione delle unità a causa dei pensionamenti, mentre l’età media del personale continua ad aumentare.

Il sindacato ha chiesto investimenti significativi in formazione, mezzi e strutture adeguate, nonché stipendi dignitosi. “Questo esecutivo è stato solo capace di siglare un contratto dopo 4 anni di ritardo, e di offrire aumenti di 100 euro lordi a fronte di una perdita reale certificata di 300 euro”, ha ribadito Colapietro, invitando il governo a riconsiderare il proprio approccio.

Una chiamata all’azione

Colapietro ha concluso mettendo in guardia riguardo a possibili criticità future, in particolare sui centri di detenzione in Albania. “Non si risolve il disagio sociale con toni duri o dichiarazioni propagandistiche”, ha dichiarato, esortando il Governo Meloni a prendere in considerazione le criticità emerse.

La vera sicurezza si ottiene con politiche che promuovono investimenti veri”, ha affermato, chiedendo al governo di implementare azioni serie e trasparenti per affrontare le emergenze di un sistema che necessita di essere risanato e potenziato, lontano da slogan vuoti e decreti urgenti.

Con le parole del sindacato che risuonano forti e chiari, il dibattito sulla sicurezza in Italia è destinato a continuare, con molte aspettative per un approccio più strutturato e sostenibile.

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