Meloni rifiuta la scheda | Una strategia sorprendente per boicottare i referendum!

Scopri il gesto di rifiutare la scheda da parte di Meloni: una strategia politica che mira a contrastare il referendum. 🗳️📉 Un atto di astensione attiva!

A cura di Redazione
02 giugno 2025 18:21
Meloni rifiuta la scheda | Una strategia sorprendente per boicottare i referendum! -
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Cosa Significa Rifiutare la Scheda: La Strategia di Meloni contro i Referendum

ROMA – È un gesto semplice, ma carico di significato politico: presentarsi al seggio e dire “no, grazie” alla scheda. Questo atto simbolico sarà messo in atto dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni l’8 e 9 giugno, in occasione dei cinque referendum abrogativi.

Meloni ha annunciato che si recherà alle urne, ma non parteciperà alla consultazione. Questo approccio può sembrare contraddittorio, ma non lo è affatto: si tratta infatti di un’astensione attiva, volta a colpire al cuore il meccanismo referendario.

Il Quorum e il Rifiuto della Scheda

In un referendum abrogativo, affinché il risultato sia valido, è necessario che almeno il 50% + 1 degli aventi diritto si rechi alle urne. Un obiettivo diventato sempre più difficile da raggiungere negli ultimi anni. Chi non ritira la scheda, pur risultando presente al seggio, non viene conteggiato nel quorum. Questo significa che è possibile “esserci senza contribuire” e, sorprendentemente, è una pratica perfettamente legale.

La scelta di Meloni non è isolata. Essa riflette una posizione condivisa da gran parte della maggioranza di governo, con figure come Ignazio La Russa e Antonio Tajani che hanno invitato gli elettori a non dare forza alla consultazione. L’unico partito di centrodestra a dissociarsi da questa linea è Noi Moderati, che ha scelto di esprimere un “no” su tutti i quesiti.

Una Strategia di Silenzio Istituzionale

In assenza di una campagna pubblica chiara, il non-ritiro della scheda assume le sembianze di un boicottaggio strutturato. Questo approccio rappresenta una strategia di silenzio istituzionale che mira a svuotare la partecipazione elettorale.

Chi si reca al seggio ha la possibilità di non ritirare alcuna scheda, oppure di prenderne solo alcune. Tale rifiuto può essere verbalizzato dal presidente del seggio su richiesta dell’elettore, il che impedirà di apporre un timbro sulla tessera elettorale e di conteggiare la presenza ai fini della validità del voto. Chi prende la scheda e la lascia in bianco o la annulla, invece, verrà considerato un “votante”, contribuendo al quorum, benché non siano espressi voti validi.

Un Segnale di Partecipazione Fragile

La scelta di non ritirare la scheda non è una dimenticanza, ma un atto politico ben ponderato. Essa rappresenta il segnale di una maggioranza che non intende legittimare l’uso del referendum come strumento di opposizione. D’altra parte, denota anche una partecipazione che si è fatta nel tempo sempre più fragile e intermittente.

Nel gioco dei numeri, il risultato finale sarà tutto nelle percentuali. E in un Paese in cui sempre meno elettori si sentono coinvolti, anche un gesto di rifiuto può rivelarsi decisivo. Sarà interessante osservare come si evolverà questa situazione e quale saranno le conseguenze per il sistema politico italiano.

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