Referendum, Landini ammette: “Il quorum non è stato raggiunto” | È davvero la fine della lotta?
Il segretario CGIL Maurizio Landini commenta l'esito del referendum: obiettivo non raggiunto e scarsa partecipazione. La lotta continua! 💪🗳️

Referendum, Landini: “Obiettivo non raggiunto, non è una vittoria”
Roma – Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, non ha usato mezzi termini nel commentare l’esito del referendum tenutosi nei giorni scorsi. In una conferenza stampa organizzata al Centro congresso Frentani, ha dichiarato: “Il nostro obiettivo era raggiungere il quorum per cambiare le leggi e questo obiettivo non è stato raggiunto. Non è una vittoria, oggi non festeggiamo.”
I dati appena diffusi confermano una partecipazione inferiore al 30% dell’elettorato, un risultato che ha fatto emergere un chiaro messaggio di disinteresse da parte della popolazione.
“È l’inizio di un lavoro che non può terminare”
Malgrado la delusione, Landini ha rimarcato che questa non è una resa, ma “l’inizio di un lavoro che non può terminare.” Sottolineando l’importanza di continuare la lotta, ha aggiunto: “C’è bisogno di continuare questa lotta con tutti gli strumenti che abbiamo a disposizione.” Un chiaro invito alla mobilitazione per il futuro, nonostante l’esito negativo del referendum.
“Un terzo del Paese vuole cambiare”
Landini ha insistito sul fatto che “c’è un terzo di questo Paese, partendo dai giovani, che chiede di cambiare.” Con un passato di attivismo alle spalle, il sindacalista ha espresso la convinzione che il movimento non debba fermarsi, anzi, “ripartiamo da 14 milioni,” ha specificato, facendo riferimento al numero di cittadini coinvolti nel processo di mobilitazione.
“Dimissioni? Non ci penso minimamente”
Confrontato con la questione delle dimissioni, Landini ha risposto con fermezza: “Non ci penso minimamente, non credo sia oggetto di discussione.” Ha chiarito che le decisioni sono sempre state condivise e che non ci sono colpe individuali per questo risultato deludente. La sua posizione è dunque quella di contenere la frustrazione e guardare avanti, cercando di ricostruire un dialogo acceso con la popolazione.
In conclusione, l’approccio di Maurizio Landini sembra essere quello di una sfida lanciata ai membri della Cgil e a tutti coloro che aspirano al cambiamento: il percorso è lungo, ma la volontà di non fermarsi è più forte che mai.