Rimpatri in segreto dall'Albania | L'Italia sfida le norme Ue e crea il caos!
Rimpatri dall'Albania: ActionAid denuncia l'Italia per violazione delle direttive Ue. Ecco cosa sta accadendo! 🚨✈️

Rimpatri Coatti dall’Albania: L’Italia nel Mirino di ActionAid per Violazione delle Direttive UE
ROMA – Recenti dichiarazioni di ActionAid sollevano serie preoccupazioni riguardo ai rimpatri coattivi effettuati dal governo italiano. “Trasferire coattivamente una persona attraverso un paese terzo viola la direttiva europea sui rimpatri”, ha affermato Francesco Ferri, esperto di migrazioni per l’organizzazione. La denuncia arriva in seguito a notizie secondo cui l’Italia avrebbe eseguito un rimpatrio di cittadini egiziani dal centro di trattenimento di Gjader, in Albania, senza comunicarlo ufficialmente.
Secondo l’inchiesta condotta dai giornalisti Kristina Millona e Luca Rondi per la testata Altreconomia, un aeromobile noleggiato dal Viminale per l’espulsione di stranieri irregolari è partito il 9 maggio dall’aeroporto di Fiumicino, diretto verso Il Cairo, con una tappa intermedia a Tirana. “Al 28 aprile non risultavano cittadini egiziani a Gjader; questi sarebbero stati portati appositamente nei primi giorni di maggio”, hanno aggiunto i cronisti.
L’aspetto più controverso di questa operazione riguarda il trasferimento dei migranti da Gjader all’aeroporto di Tirana, secondo Ferri. “La strada dal centro di Gjader all’aeroporto non è territorio italiano”, ha chiarito, evidenziando una violazione sostanziale delle leggi internazionali. In questo modo, i migranti, che già si trovano sotto giurisdizione italiana, passano attraverso un territorio albanese, infrangendo le normative UE.
ActionAid è parte del Tavolo asilo e immigrazione (Tai), una rete di organizzazioni che ha monitorato costantemente le condizioni a Gjader. “Il nostro governo ha sempre sostenuto che il centro a Gjader sia territorio italiano, rivelando il lato paradossale di questa operazione”, ha commentato Ferri.
Un altro punto critico è che la tipologia di trasferimento non permette ai migranti di utilizzare gli strumenti legali per contestare il rimpatrio, nonostante questo sia un loro diritto.
Ferri ha anche sottolineato che questa operazione potrebbe precedere l’entrata in vigore di un nuovo regolamento sui rimpatri, attualmente in fase di discussione presso le istituzioni europee. “La Commissione europea sta proponendo la costruzione di centri di trattenimento nei paesi terzi, destinati a facilitare i rimpatri”, ha spiegato l’esperto.
Infine, si aggiunge un ulteriore elemento di preoccupazione: non c’è traccia degli egiziani tornati nel loro paese, nonostante l’Italia li consideri "sicuramente" deportabili. Organizzazioni per i diritti umani avvertono che la situazione in Egitto è tutt’altro che sicura, citando la presenza di decine di migliaia di prigionieri di coscienza.
“Sarà fondamentale ritrovarli”, ha concluso Ferri, evidenziando l’urgenza della situazione. Questo scenario pone interrogativi significativi sulle politiche di immigrazione italiane e sulla loro conformità con le normative europee.