58 ex ambasciatori chiedono a gran voce di sospendere i rapporti con Israele | La sorprendente veritĂ che molti temono di affrontare
58 ex ambasciatori Ue chiedono la sospensione del commercio con Israele e il riconoscimento dello Stato di Palestina. Un appello urgente per i diritti umani! 🇪🇺✊🌍

58 ex ambasciatori dell’Unione Europea chiedono a Bruxelles la sospensione del commercio con Israele
BRUXELLES – In un’iniziativa senza precedenti, 58 ex ambasciatori dell’Unione Europea hanno preso posizione, inviando una lettera al cuore delle istituzioni europee, dove chiedono veemente la sospensione dell’accordo di associazione Ue-Israele. Questo appello giunge in un momento di crescente tensione e preoccupazione per la situazione in Medio Oriente.
“Continuiamo ad assistere all’orribile spettacolo di atroci crimini contro il popolo palestinese”, esordiscono gli ex ambasciatori, richiamando l’attenzione dell’Unione Europea sulle gravi violazioni umanitarie che si verificano in Gaza e Cisgiordania. Questa lettera è indirizzata a figure di spicco, come la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen e l’Alto Rappresentante dell’Unione Europea Kaja Kallas, evidenziando la crescente pressione politica su Bruxelles.
Tra le richieste formulate nella missiva, si fa notare la necessitĂ di riprendere la consegna di aiuti internazionali alla Striscia di Gaza e il riconoscimento ufficiale dello Stato di Palestina durante la conferenza delle Nazioni Unite in corso a New York.
In aggiunta, gli ex ambasciatori richiedono sanzioni mirate contro membri del governo israeliano che hanno partecipato a quelle che definiscono come “facilitazioni del genocidio” e “terrorismo sancito dallo Stato”. La dimostrazione di solidarietà internazionale verso il suolo palestinese sembra essere in sintonia con altre richieste simili, come quella recentemente avanzata da un gruppo di 40 ex ambasciatori italiani.
Le richieste riguardano anche la sospensione di tutte le esportazioni di armi verso Tel Aviv e l’annullamento della partecipazione di Israele a progetti europei come Horizon Europe. Questa posizione radicale denota un’inquietudine crescente rispetto alla gestione del conflitto israelo-palestinese da parte delle istituzioni europee.
La lettera, oltre a sottolineare la gravitĂ della situazione, segna un significativo cambio di rotta nel discorso diplomatico europeo, che potrebbe influenzare le decisioni future riguardanti la politica estera e le relazioni commerciali con Israele. Le notizie riguardanti il riconoscimento dello Stato di Palestina da parte della Francia, a firma del presidente Macron, potrebbero fungere da catalizzatore per ulteriori sviluppi in Europa.
Questa iniziativa rappresenta una richiesta forte e chiara da parte di ex diplomatici della comunità europea, invitando i leader dell’Unione a reconsiderare le loro politiche nei confronti di Israele e a prendere una posizione più attiva nella questione palestinese, in un contesto internazionale sempre più complesso e instabile.