Allerta Chikungunya | Gli europei a rischio contagio dalle zanzare di casa!

Allerta Chikungunya: l'OMS avverte sul rischio globale! Zanzare tigre contagiano anche l'Europa. Scopri come proteggerti. 🦟⚠️

A cura di Redazione
23 luglio 2025 09:49
Allerta Chikungunya | Gli europei a rischio contagio dalle zanzare di casa! -
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Chikungunya: L’Oms lancia un allarme globale per il virus trasmesso dalle zanzare

ROMA – A vent’anni dalla devastante epidemia di chikungunya, i timori tornano a farsi strada. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) ha lanciato un appello urgente, invitando i paesi a prendere provvedimenti immediati, altrimenti si rischia un повтор della crisi del 2004-2005, che colpì mezzo milione di persone nel mondo. Attualmente, mentre l’Italia combatte con un focolaio di West Nile, il chikungunya potrebbe ripresentarsi con forza.

Il virus, già in circolazione, ha avuto origine dalle isole dell’Oceano Indiano: La Réunion, Mayotte e Mauritius. Dal primo semestre del 2025, si sta espandendo rapidamente. Diana Rojas Alvarez, responsabile medico dell’Oms, ha rivelato che un terzo degli abitanti di La Réunion è già stato infettato. Inoltre, il contagio è avanzato fino a raggiungere Madagascar, Somalia, Kenya e l’Asia sud-orientale, inclusa l’India.

Ma non è solo l’area dell’Oceano Indiano a destare preoccupazione. In Europa, la situazione si fa critica. Dalla Francia sono giunti report di circa 800 casi di chikungunya da maggio, con la scoperta di dodici focolai di trasmissione locale nel sud del paese. Questi nuovi contagi mostrano che è possibile contrarre il virus anche senza recarsi in aree tropicali: le zanzare autoctone stanno trasmettendo la malattia. Anche in Italia è stato registrato un caso locale solo la settimana scorsa.

Il principale responsabile di questa diffusione è la zanzara Aedes albopictus, nota anche come “zanzara tigre”. Questo insetto, già famoso per la trasmissione di dengue e Zika, colonizza gli spazi urbani con facilità. Attiva durante il giorno, si adatta perfettamente ai nostri ambienti domestici. Con l’assenza di un trattamento specifico per il chikungunya, le uniche difese rimangono repellenti, abbigliamento protettivo e una buona dose di prudenza.

L’OMS ha segnalato che 5,6 miliardi di persone vivono in zone a rischio, distribuite in 119 paesi. Questo dato evidenzia la gravità della situazione globale. “Stiamo assistendo alla ripetizione della storia,” ha affermato Rojas Alvarez, sottolineando però che il finale può ancora essere riscritto.

In un contesto sanitario già provato, la comunità globale deve rimanere in allerta e agire per prevenire un’ulteriore espansione del chikungunya. La collaborazione tra i paesi, la sensibilizzazione e la ricerca di cure sono fondamentali per fronteggiare questa emergenza sanitaria.

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